A cura della Redazione
Baby pusher in cella per spaccio di droga Baby pusher e complice in cella per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. È accaduto nel corso di un blitz antidroga in via Cuparelle, a pochi passi dal quadrilatero delle carceri, in quella parte della periferia sud della città che ricade nella sfera di influenza del clan Gionta, dove l’amministrazione ha avviato l’installazione dell’impianto di videosorveglianza. In azione gli uomini della sezione giudiziaria del commissariato oplontino, coordinati dal primo dirigente Attilio Nappi e dal vice Donato Pepe. Le manette sono scattate ai polsi del sedicenne. D.V., e di Alberto Genovese, 28 anni, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Gli inquirenti hanno recuperato, complessivamente, 52 dosi di canapa indiana, pari a 60 grammi, e 42 di canapa indiana per complessivi sette grammi. Oltre a circa 100 euro in banconote da piccolo taglio, poste sotto sequestro, in quanto ritenute provento della illecita attività di vendita al dettaglio della sostanza stupefacente. I due, a bordo di scooter di grossa cilindrata, stavano cedendo alcune bustine a clienti abituali, quando si sono accorti della presenza degli inquirenti, che li osservavano a poca distanza in attesa di intervenire, e si sono dati alla fuga. Nel corso dell’inseguimento ad opera dei «falchi», coordinati dagli ispettori Domenico Casale e Giuseppe Bove, hanno cercato di disfarsi di un marsupio all’interno del quale era stata occultata la droga che, però, è stata recuperata dagli agenti. Il 16enne, dopo l’espletamento delle formalità di rito, è stato trasferito al centro di prima accoglienza dei colli Aminei, mentre per Genovese si sono aperte le porte del carcere di Poggioreale. Sottoposti a sequestro anche i ciclomotori utilizzati per sfuggire ai controlli da parte degli uomini delle forze dell’ordine. Gli acquirenti della droga sono riusciti a dileguarsi approfittando dalla confusione che ha fatto seguito al blitz.