A cura della Redazione
Sono da poco scoccate le 14.30 quando, dinanzi alla parrocchia di S.Alfonso de´ Liguori, giunge il feretro di Giuseppe Veropalumbo, il giovane trentenne ucciso da un proiettile vagante la sera del 31 dicembre mentre si trovava in casa con i parenti per festeggiare l´arrivo del nuovo anno. Una marea di gente, radunatasi all´esterno della chiesa, ha accolto con uno scrosciante e commosso applauso la salma dell´operaio torrese. Sulla bara, una maglietta, le sciarpe ed un pallone del Napoli, la squadra per la quale Giuseppe tifava. Un gruppetto di tifosi del Savoia ha reso omaggio alla salma intonando cori da stadio. Tutto questo mentre all´interno dell´edifico sacro, un migliaio di persone si preparava ad assistere al funerale con una rabbia ed una emozione fortissima nel cuore. La bara fa il suo ingresso accolta dalle note del silenzio fuori ordinanza, una musica intonata nelle cerimonie militari. Davanti, seduti tra gli scranni, l´intera famiglia di Veropalumbo. Accolto tra gli applausi anche Nino D´Angelo che, dimostrando tutta la sua disponibilità e la modestia che lo contraddistingue, ha risposto all´appello della moglie di Veropalumbo, Carmela Sormino, la quale aveva sollecitato l´artista napoletano ad intervenire alle esequie dal momento che Giuseppe era un suo accanitissimo fan. Folto anche il parterre delle autorità. Erano presenti, infatti, il sindaco Giosuè Starita, l´intera giunta ed una folta delegazione di consiglieri comunali, guidata dal presidente dell´Assise cittadina, Raffaele Sentiero, i segretari cittadini di tutte le forze politiche, il procuratore della Repubblica Diego Marmo ed il vicequestore Attilio Nappi, che ha assicurato, insieme ai suoi uomini del commissariato di Polizia di Stato di Torre Annunziata, un ottimo servizio d´ordine. Il momento più toccante è stato alla fine della cerimonia, quando il cognato di Giuseppe ha preso la parola per leggere la lettera di Wanda, la sorella della vittima: "Giuseppe era un ragazzo semplice, senza grilli per la testa, solo lavoro, casa e famiglia. E´ stato brutalmente sottratto al nostro affetto per un atto vile di un criminale. Ed è proprio a lui che mi rivolgo, sperando che stia in mezzo a noi". E qui la voce si fa improvvisamente fredda, senza un minimo di emozione. "Ti auguro una lunga vita - prosegue - perché su questa terra per te non esisterebbe comunque una pena tale da essere paragonata alla sofferenza che sta patendo ora la nostra famiglia. Mio fratello, invece, andrà in Paradiso perché era una persona buona e mite. Viveva e gioiova di poche cose: sua figlia Ludovica, la moglie Carmela, la famiglia, gli amici, la squadra del Napoli e il cantante Nino D´Angelo, del quale era uno sfegatato fan". Poi la voce si fa improvvisamente tremolante e con un groppo alla gola legge l´ultima frase che la sorella Wanda dedica a Giuseppe: "Addio, fratello mio. La tua prematura scomparsa lascerà per sempre un vuoto incolmabile nei nostri cuori". Terminata la cerimonia, la salma ha lasciato la chiesa tra due ali di folla ed il corteo funebre è partito alla volta del cimitero di via Sepolcri, dove verrà dato l´ultimo saluto a Giuseppe Veropalumbo. Lungo via Roma e nella strada in cui abitava il trentenne, corso Vittorio Emanuele III, le auto dei carabinieri hanno controllato la situazione, scortando, nel vero senso della parola, il tragitto dell´auto funebre. FOTO GALLERY