A cura della Redazione

Avvicinare alla pratica sportiva e in particolare a quella natatoria i bambini che vivono in nuclei familiari dal contesto economico non favorevole. È il senso del progetto “Un tuffo per tutti”, promosso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Borriello e voluto – attraverso una specifica delibera – dall’assessore alla Pubblica istruzione Romina Stilo. Una iniziativa che vede come istituto capofila il De Nicola-Sasso ma che coinvolgerà tutti i comprensivi cittadini e nello specifico i ragazzi dagli 8 ai 10 anni (che frequentano dunque la scuola primaria).

L’obiettivo del progetto è di permettere a cinquanta bambini – scelti direttamente dagli insegnati sulla base delle difficoltà di carattere economico dei diversi nuclei familiari – di seguire un intero ciclo di lezioni di nuoto (novembre 2015-giugno 2016) presso la piscina del complesso sportivo Villa delle Giade.

“Va considerato – spiega l’assessore Stilo – che le attività ludico-motorie, quella natatoria e più in generale la pratica sportiva rappresentano aree di grande valore formativo ed educativo perché permettono più facilmente alle persone di imparare ad agire in modo collegato con gli altri. Non solo: promuovere, attraverso lo sport praticato, situazioni che favoriscono la relazione e la comunicazione e al contempo il benessere nel contesto scolastico e di appartenenza, permette alle giovani generazioni di apprendere un sistema di valori e regole per contrastare la cultura del ‘tutto e subito’”.

Diverse le finalità del progetto “Un tuffo per tutti”, come si evince dal protocollo d’intesa sottoscritto tra l’ente e il comprensivo De Nicola-Sasso: promuovere forme di progettazione partecipate quali occasioni di incontro e di comune responsabilità per creare una rete di collaborazione fra associazioni, enti, istituzioni e famiglie; conoscere le opportunità offerte dal territorio; trarre vantaggi dai valori trasmessi attraverso l’attività ludoco-motoria-sportiva; incoraggiare lo scambio di buone pratiche educative.

“Ma essenzialmente – conclude l’assessore alla Pubblica istruzione – si punta a favorire la partecipazione alle attività natatorie degli alunni che vivono una situazione di disagio, consapevoli che questa cosa può dare un’influenza positiva nello sviluppo della personalità dei bambini coinvolti”.