A cura della Redazione
Clamoroso a Torre del Greco. Il sindaco Gennaro Malinconico (foto) rassegna le dimissioni. In una nota trasmessa al Segretario generale del Comune, al presidente del Consiglio comunale e ai capigruppo consiliari, il primo cittadino, eletto alle elezioni amministrative del maggio scorso, ha spiegato i motivi della sua decisione, che sarebbe frutto dell´impossibilità di «risolvere i problemi che affliggono la nostra città e che vengono non solo da lontano, ma anche da un recente presente», si legge nel comunicato. Crac Deiulemar, la questione dell´ospedale Maresca, le preoccupazioni per il futuro lavorativo dei tanti marittimi di Torre del Greco, sono solo alcune delle problematiche che attanagliano la città corallina. A queste si aggiungono gli attacchi dei comitati di quartiere, che avevano chiesto a più riprese di incontrare l´Amministrazione comunale per discutere proprio sul futuro di Torre del Greco. Un incontro con i rappresentanti dei comitati era stato anche fissato, ma poi era andato deserto. Presenti solo alcuni politici. Tutto ciò, evidentemente, ha portato Malinconico a gettare la spugna. «La città di Torre del Greco versa indiscutibilmente in un momento di gravissima crisi e di ulteriore aggravio delle condizioni nelle quali già si trovava prima ancora che mi decidessi ad accettare la candidatura a Sindaco di Torre del Greco - ha scritto il primo cittadino -. Ritenevo, ma la mia valutazione era errata, che fosse giunto il momento di impegnarci tutti per porre in essere ogni sforzo per ripristinare il senso dell´impegno e del buon governo nel rispetto assoluto della legalità. Devo constatare, però, che tale non è il desiderio di tutti e purtroppo troppi ritengono che per governare una città sia opportuno, anzi necessario, mettere da parte il senso del rispetto delle regole, non quale optional, ma come vero segno distintivo di un corretto percorso amministrativo e della discontinuità dalle logiche, che hanno contraddistinto un recente passato. Non è bastato neanche l´arrivo in città di una Commissione Prefettizia - ha spiegato Malinconico -, così come non sembra giusto operare tenendo presenti gli interessi dell´intera collettività, ma che si debba, di volta in volta, favorire gli uni o gli altri. Non è il momento, però, di fare bilanci e di assegnare colpe e responsabilità, indicando le ragioni di fondo che mi determinano a prendere un´amara decisione, anche se non posso fare a meno di dichiarare che mi sarei aspettato un´opposizione ferma, che avesse svolto con convinzione, nel rispetto, però, degli altri e della verità, il proprio ruolo, così come mi sarei aspettato che l´intero Consiglio Comunale, maggioranza ed opposizione, avesse voluto fare la propria parte senza infingimenti e con coraggio e non avesse, quindi, voluto lasciare solo chi, ritengo, con impegno e con correttezza, era chiamato a svolgere il delicato ruolo di Sindaco della città. Non sono bastati, però, le rinunzie alle quali mi sono assoggettato e l´abnegazione che ho tentato inutilmente di porre in essere. Fattori e forze più grandi hanno avuto il sopravvento e sono rimasto solo, ovvero tale mi sono sentito, nei momenti di difficoltà che sono stati, credo che ciò sia indubitabile, veramente tanti. Non formulo rimproveri, neppure addebito colpe, ma solo constatazioni e contestazioni. Sono, perciò, fermamente convinto del passo estremo che compio nell´interesse della città, che immensamente amo, così come dei miei concittadini, che, senza alcuna esclusione, profondamente rispetto», ha concluso Malinconico nella sua lettera di addio.