A cura della Redazione
Continua il processo di ascolto sulle questioni occupazionali del Centro Democratico, che questa volta ha dato voce ai dipendenti della Tirrenia, in lotta per salvaguardare il posto di lavoro. Sul tavolo della discussione il particolare momento che stanno vivendo gli ex dipendenti e le pesanti conseguenze che ha comportato la privatizzazione della flotta di Stato. Alla luce delle difficili ed irrisolte problematiche relative alla gestione del personale marittimo interviene l’On. Nello Formisano (foto): “Si ripete una scena già trita e ritrita: costo delle perdite in carico al marittimo e benefici al privato. Urge mettere in atto una soluzione globale, che salvaguardi la dignità del lavoratore marittimo. Bisognerà sollecitare il nuovo Governo a impegnarsi nella risoluzione della vicenda, monitorando l’operato della Compagnia di navigazione Tirrenia e tutelando, quindi, le migliaia di persone che vi lavorano.”. “Lo scorso luglio – spiega Vincenzo Accardo, marittimo delegato CGIL e cofondatore del Movimento spontaneo Marittimi per il Futuro – in seguito alla cessione della Tirrenia alla Cin (Onorato 40%,fondi Clessidra 35%, Negri 15%, Izzo10%) il personale è stato tutto riassunto ad anzianità “zero”. Questo ha comportato una serie di perdite, sia a livello economico che normativo, a discapito degli ex dipendenti Tirrenia. Inoltre, sebbene in passato se ne sia ampiamente parlato, ad oggi non è stato ancora effettuato l’allineamento delle paghe di tutti i marittimi (contratti fuori convenzione) a quelle del personale in convenzione. Dal 19 luglio ad oggi, sono state assunte nuove figure manageriali, che hanno comportato una maggiorazione del costo del personale pari a circa 3,5 milioni di euro. Di contro sono centinaia i marittimi vincitori di cause – imbarco e i marittimi appartenenti alle liste stagionali a cui spetterebbe l’assunzione e che, opportunamente formati, potrebbero ricoprire qualsiasi tipo di mansione. Peraltro l’azienda continua a vendere navi (ne sono già state vendute 5), a favore di una politica di noleggio, causando così un depauperamento del patrimonio dell’azienda”. “Contestiamo ai governi finora succedutisi le gravi inadempienze su questa delicata questione – continua Accardo - i marittimi sono abbandonati in mare e su terra. Il Governo che verrà dovrà accollarsi impegni formali per risolvere le gravi problematiche dei marittimi,non solo quelle del personale Tirrenia, ma quelle di tutta la gente di mare. Anche Grandi Navi Veloci sta effettuando tagli al personale e ai salari… Per non parlare dello spaesamento degli ex marittimi Deiulemar”. Il consigliere comunale di Torre del Greco Domenico Maida, che da tempo è vicino alle problematiche del comparto marittimo torrese, afferma: “E’ una situazione molto delicata e importante; è un problema questo che coinvolge in primis Torre del Greco, essendo una città a forte vocazione marittima. Bisognerà evitare che questa privatizzazione produca un altro scempio di carattere occupazionale”. COMUNICATO