A cura della Redazione
In merito ai tanti palazzi fatiscenti, di notevole degrado e abbandono presenti nel centro storico della città, ancora una volta con determinazione ho rappresentato a tutte le massime istituzioni sovracomunali che l’inerzia della politica e la lentezza della burocrazia non possono in nessun modo mettere a repentaglio la sicurezza, l’incolumità, e la vita dei cittadini”. Così Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco. “Brevemente ricordo che a Torre del Greco - prosegue - già diversi sono stati i crolli, in sintesi cito quello del 27 maggio 2010 in via Libertà Italiana. Solo per un caso fortuito, il crollo non ha colpito il treno delle FF.SS. che un istante prima ha attraversato i binari adiacenti a centinaia di abitazioni di vecchia data ad esigua distanza. Solo per un caso fortuito, ancora, nessun cittadino ha perso la vita in tale occasione”. “Tra l’altro, è opportuno ricordare – sottolinea il Primo cittadino - che il Comune di Torre del Greco, con oltre 90mila abitanti, è inserito all’interno della “zona rossa - rischio Vesuvio”, così denominata perché ad alto rischio sismico e di coinvolgimento in caso di eventuali attività eruttive del vulcano. Pertanto, fiducioso attendo da Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri ad Altero Matteoli, Ministro delle Infrastrutture, da Giancarlo Galan, Ministro dei Beni Culturali ad Alessandro De Martino Prefetto di Napoli, da Stefano Caldoro, Presidente Regione Campania a Marcello Taglialatela, Assessore all’Urbanistica della Regione, da Edoardo Cosenza, Assessore alle Opere e Lavori pubblici a Stefano Gizzi, Soprintendente dei Beni Paesaggistici e Architettonici la dovuta attenzione affinché il Comune possa promuovere sul proprio territorio interventi diretti a garantire la pubblica e privata incolumità, a mezzo anche di edilizia di sostituzione delocalizzata in altri ambiti del medesimo territorio cittadino”. “Queste sono strategie operative, concrete e possibili – conclude Ciro Borriello - da attivare per il bene della pubblica collettività e che prefigurano concrete condizioni di sviluppo socio economico. Un auspicio forte a cui potrebbero aderire anche diversi imprenditori privati con proprie risorse economiche attraverso intese ed accordi con l’Ente”.