A cura della Redazione
Rischio Vesuvio, un progetto per trasformare l’emergenza in opportunità di sviluppo Il Piano Nazionale di Emergenza del Vesuvio consiste, oggi, nel trasferimento delle popolazioni vesuviane in altre aree del Paese. Ma è il modo più idoneo, questo, dal punto di vista sociale ed economico, per gestire l’emergenza causata dall’attività eruttiva del vulcano? In vero, una soluzione diversa c’è ed è quella di considerare l’impatto socio-economico dell’attuale filosofia del Piano Nazionale di Emergenza a favore di un progetto che favorisca, invece, un drenaggio programmato delle persone e delle attività economiche e sociali verso altre zone della Regione Campania, e non verso improbabili destinazioni in altre regioni italiane. Non solo, è addirittura possibile trasformare l’emergenza costituita da una eventuale ripresa dell’attività eruttiva del vulcano, in opportunità di sviluppo, capace cioè di conservare le attività e il capitale umano esistente nei 18 comuni della zona rossa. Tutto questo è scritto nel Progetto Convivenza Vesuvio, elaborato da Confindustria Caserta, e sarà illustrato nel corso di un convegno che si terrà lunedì , lunedì 14 luglio, con inizio alle 9,30, presso la sede dell’associazione datoriale di Terra di Lavoro, cui parteciperanno, assieme ad economisti, geologi, geografi e esperti di sistemi di trasporto, il presidente del Consiglio regionale della Campania Sandra Lonardo e la vice presidente per il Mezzogiorno di Confindustria Cristiana Coppola. L’iniziativa è stata presentata oggi, nel corso di una conferenza stampa presso il Palazzo Baronale di Torre del Greco, il comune più popoloso (100 mila abitanti) della fascia rossa, dal portavoce del sindaco Antonio Borriello, dal responsabile della Comunicazione di Confindustria Caserta Antonio Arricale e dall’autore del Progetto, Enzo Coronato, consigliere dell’associazione datoriale con delega appunto ai Rischi ambientali. Il progetto – è stato sottolineato – nasce come osservazione al Piano Territoriale Regionale, peraltro recepita, che è attualmente in discussione presso il Consiglio regionale. Esso consiste nel favorire, come si diceva, il drenaggio delle popolazioni e delle attività socio- economiche presenti delle zone rosse vesuviane verso le aree interne della Regione Campania, attualmente soggetta a progressivo spopolamento, mediante uno scavalco di 40 km della fascia intorno al Vesuvio. Con un duplice risultato: il primo, di contemperare gli effetti dello sradicamento della popolazione colpita entro limiti tutto sommato accettabili; il secondo, di riequilibrare le aree interne con quelle della fascia costiere, che oggi ospitano i quattro quinti della popolazione. Insomma, il progetto si prefigge - in una logica di sviluppo sostenibile, competitività equilibrata, coesione sociale, risanamento urbano e buona governabilità – gli stessi principi raccomandati dalla Commissione Europea e dall’Ocse – di assecondare il concetto di sviluppo bottom-up (dal basso) anziché top down (dall’alto). Un modello di intervento – come sé stato sottolineato da Antonio Borriello – “che ci trova perfettamente d’accordo rispetto alle logiche del vecchio Piano Nazionale di Emergenza, e all’interno del quale è indispensabile però prevedere per tempo quelle opere infrastrutturali senza le quali ogni sforzo diventa vano”. Ai lavori di lunedì 14, che saranno moderati dal direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco Demarco, interverranno, oltre ai già citati relatori, Maria Prezioso dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, che interverrà sul tema: “Dall’emergenza come limite all’emergenza come risorsa. Indirizzi per una pianificazione preventiva sostenibile e competitiva del territorio campano”; Giuseppe Marotta dell’Università degli Studi del Sannio, che parlerà del: “Modello di sviluppo tra emergenza e nuove prospettive”; Rocco Giordano, dell’Università di Salerno, che si soffermerà sul: “Sistema della mobilità e infrastrutture a sostegno dello sviluppo della Regione Campania”. Infine, gli interventi di Ciro Borriello, sindaco del Comune di Torre del Greco e Claudio D’Alessio, sindaco del Comune di Pompei prima delle conclusioni di Carlo Cicala, presidente di Confindustria Caserta. Nella foto, un momento della conferenza stampa. Da sinistra: Antonio Arricale, Antonio Borriello e Vincenzo Coronato