A cura della Redazione
Torre del Greco. La "Doria" in un documentario “L’affondamento del meraviglioso transatlantico Andrea Doria ha toccato profondamente il cuore di tutti, in particolare di tantissimi torresi, l’allora 26 luglio 1956, come ancora oggi. Una nave invidiata da tutte le marinerie del mondo, che senza alcun dubbio era la regina, l’eccellenza tecnologica in mare, ma al tempo stesso segno tangibile, dell’italian line, della rinascita di uno Stato. Anzi, era l’Italia stessa. Tutti ne erano fieri di tanta bellezza che con gioia e orgoglio affrontava i mari del mondo”. Così Antonio Spierto, Vicesindaco di Torre del Greco, in occasione della proiezione del documentario sull’affondamento della Andrea Doria, realizzato da Giuseppe Di Salvatore, tenuta al Sakura Hotel, con il patrocinio del Comune di Torre del Greco. Spierto, dopo aver rivolto ai presenti ed ai relatori, tra cui Ermanno Corsi, Giuseppe Troina, ai presenti i saluti da parte del Sindaco Ciro Borriello e dell’Amministrazione ha ringraziato la cortese collaborazione degli armatori torresi, della Pro Loco, e quanti hanno contribuito alla realizzazione di un evento che avrà di sicuro un felice prosieguo nella prossima Festa del Mare, nonché la partecipazione al Festival del Documentario di Ischia. “Grazie al bel filmato di Giuseppe Di Salvatore, e alle sentite testimonianze raccolte nel video – ha proseguito il Vicesindaco - tanti ricordi lieti e tristi, piacevoli e dolorosi sono affiorati nella memoria, non solo di chi ha vissuto quei momenti, ma anche dei presenti. Una dramma terribile quello della Doria, ma che poteva avere ben altri risvolti se non ci fosse stato il coraggio e l’abnegazione di tanti uomini. Molti dei quali erano torresi. Questo, pur nel dolore, ci inorgoglisce e immensamente ci esalta. Il sacrificio di quel personale di bordo è testimonianza, esempio di una grande anima, colma di generosità ed altruismo, che sempre dovrebbe accompagnare un uomo di mare e non solo”. “L’Amministrazione - ha concluso Spierto - ha ritenuto doveroso rendere sinceramente omaggio a quella nave e soprattutto a quegli uomini e donne presenti a bordo e soprattutto a tutto quell’eccezionale personale, mi sia consentito dire, dall’ultimo mozzo al grande comandante Piero Calamai. Uomo onesto che con la sua amata Andrea Doria vive e solca ancora i mari, anche sono quelli più alti del cielo”.