A cura della Redazione
Torre del Greco: Appello a Napolitano per il Tibet Il professore Antonio Borriello ed i suoi studenti dell’ITCG "Pantaleo" hanno inviato un sentito appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché, attraverso l’altissima sensibilità di intellettuale e di straordinario uomo di Stato continui, ad adoperarsi per l’avvio di un sereno e costruttivo dialogo tra il Governo Cinese e il Dalai Lama. “Un’azione diplomatica e culturale fondamentale – dichiara il professore - per trovare una convergenza, un felice punto di incontro, per mettere fine ad ogni violenza e persecuzione e trovare finalmente una possibile intesa tra Cinesi e Tibetani, nell’assoluto rispetto delle proprie identità. Purtroppo, rilevo che certe tragedie rischiano di cadere nella scarsa attenzione della pubblica opinione. Mentre una volta contro drammatici eventi, come quelli recentemente subiti dai Tibetani, si levavano alte le voci degli intellettuali, anche di coloro non necessariamente riconosciuti come engagè. Oggi nulla. Almeno così pare. Certo - prosegue Borriello - qua e là qualche tiepido intervento politico (di destra o di sinistra) pure si sente. Ma forse più di opportunità e di circostanza che di autentico grido di protesta avverso a fatti disumani o a dittature terribili. E adesso? Personalmente, per quanto mi riguarda, mancano le coscienze e le fermezze di Pier Paolo Pasolini, Jean Paul Sartre o Samuel Beckett. Loro sì che avrebbero offerto l’anima, l’intelligenza ed il coraggio per urlare ‘basta’, per contrastare un Governo o tutti quei Capi di Stato che continuano ad offendere l’Uomo e la sua dignità, la sua fede religiosa o politica e la sua sacra libertà di essere. Francamente che si può fare non lo so. Intanto - conclude Borriello - a seguito di sentite e robuste considerazioni didattiche e soprattutto storico-culturali e civili, con i miei studenti, abbiamo apprezzato moltissimo l’intervento del Presidente Napolitano sulla questione, ed in particolare la opportuna richiesta dell’intervento dell’Unione Europea per difendere e tutelare i diritti umani nel mondo”.