A cura della Redazione

«Osanna dice che non è commissariamento. In realtà lo è». Con questa battuta il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha replicato al Direttore Generale della Soprintendenza archeologica di Pompei che nel suo intervento aveva esordito: «Siamo riusciti ad evitare un altro commissariamento a Pompei». La verità è che - come è stato ben chiarito in entrambi i loro interventi ed in quello del direttore generale del GPP Luigi Curatoli, nel corso del seminario sul “Codice dei Contratti Pubblici nella recente normativa” che si è tenuto il 6 marzo 2017 presso l’Auditorium degli Scavi di Pompei - se l’esperienza di Pompei si è rivelata per alcuni versi virtuosa, ciò è dovuto al fatto che la struttura del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo è stata affiancata dall’Arma dei Carabinieri e che tra questi due diversi rami dell’Amministrazione pubblica non sono nate gelosie.

Del resto tutta l’esperienza nel conferimento degli appalti pubblici di restauro degli scavi di Pompei ha registrato risultati positivi nei tempi di spesa delle risorse finanziarie, legalità nei loro conferimenti e riduzione dei tempi medi di esecuzione (da 2 anni a 2 mesi). Risultati che, come ha spiegato Curatoli, vengono continuamente aggiornati sul portale della trasparenza della Soprintendenza, consentendo a tutti di controllare l’andamento deinterventi in corso e di quelli già effettuati. Riguardo, poi, alla domanda che si era posta il commissario prefettizio di Pompei, Maria Luisa D’Alessandro, sul significato della corruzione, Cantone ha replicato: «Uno dei più gravi problemi è la superficialità non la corruzione». Contestando dunque l’idea che quello della corruzione possa essere un dato antropologico del cittadino italiano. «Il vero problema è che nell’Amministrazione pubblica ognuno deve fare il proprio dovere senza se e senza ma», ha spiegato Cantone, mentre sulla nuova normativa dei contratti pubblici ha detto che la chiave del rinnovamento risiede nel sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa in sostituzione al sistema del massimo ribasso, accompagnata dall’indipendenza della commissione d’appalto, indispensabile riguardo all’affermazione della legalità, considerato che oggigiorno gestire gli appalti significa gestire il potere.

Alla fine si è rilevata produttiva e significativa l’iniziativa della Soprintendenza Speciale di Pompei di organizzare, in collaborazione con l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) e il CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri) il seminario sul nuovo codice dei contratti pubblici che, dopo il saluto del soprintendente Massimo Osanna, la relazione del direttore generale GPP, Luigi Curatoli, l’intervento del commissario prefettizio del comune di Pompei Maria Luisa D'Alessandro, del presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri Armando Zambrano, è culminato nelle conclusioni del presidente ANAC Raffaele Cantone. Un incontro ricco di spunti e di riferimenti alla cronaca politica nazionale. Il messaggio è che bisogna cambiare la mentalità dei burocrati che devono sentirsi al servizio dei cittadini e non destinatari di posizioni di potere. Infine è necessario valorizzare le professionalità ed aggiornarle continuamente.  

twitter: @MarioCardone2 

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