A cura della Redazione

«Vi prego di comunicare ai pompeiani i miei più cordiali saluti». Con queste parole ha esordito in conferenza stampa il prefetto Maria Luisa D’Alessandro, incaricata alla direzione del Comune di Pompei in sostituzione di Donato Cafagna. Resterà in carica fino alle elezioni amministrative di giugno. Si è presentata, la dottoressa D’Alessandro, sorridente e gentile ed ha risposto ai quesiti dei giornalisti in modo diretto e con l’intenzione di operare alla meglio. La neo commissaria prefettizia di Pompei si è detta entusiasta ed onorata dell’incarico ricevuto «perché Pompei è un centro unico al mondo per la sua storia civile, fatta di opere di misericordia (ha citato ad esempio le opere educative di Bartolo Longo a favore dei figli di carcerati, ndr) e di fede alla Madonna del Rosario».

Proveniente dall’Umbria, D'Alessandro ha messo subito in campo la fierezza delle radici meridionali (è originaria di Cosenza) e la profonda religiosità e devozione nei confronti della Madonna del Rosario. Al Parco archeologico si recherà in visita mercoledì prossimo accompagnata da una guida turistica di prim’ordine (il soprintendente archeologo Massimo Osanna). «Desideravo fare questa visita culturale fin da quando ero bambina». Ha riferito sull’argomento ai giornalisti.

Insieme alla D’Alessandro era presente in conferenza stampa il vice prefetto Massimo De Stefano che è risultato un prezioso collaboratore nel passaggio del testimone della guida amministrativa di Pompei, specie nelle iniziative intraprese durante la prima fase del suo commissariamento (dopo lo scioglimento del Consiglio comunale). Il prosieguo attuale è in una fase estremamente delicata:. In particolare per l’applicazione in via sperimentale (di 60 giorni) della tassa sui bus turistici per l’ingresso nel centro storico di Pompei. Su tale argomento, diventato immediato oggetto di forti polemiche ed un ricorso contro la sua applicazione, la neo commissaria prefettizia si è detta disponibile a ricevere a Palazzo De Fusco le organizzazioni sindacali del ceto turistico per sentire le loro argomentazioni.

Ha però subito messo in chiaro che la sua provenienza da un territorio parimenti turistico (l’Umbria), in cui la tassa d’ingresso è generalmente applicata, le ha fatto apprezzare il suo valore di ristoro dei maggiori oneri amministrativi (spazzatura, manutenzione stradale e ordine pubblico) rivenienti dagli afflussi turistici. «Del resto sono previsti 60 giorni di sperimentazione dell’applicazione del ticket sui bus turistici - ha concluso -.  Il tempo sufficiente per correggere qualche eventuale svista o errore materiale capitato nella redazione della delibera».

twitter: @MarioCardone2 

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