A cura della Redazione

Resta un mistero il motivo che ha impedito l’inoltro della pratica di concessione alla Cassa Depositi e Prestiti del mutuo di due milioni di euro per lavori pubblici. Fondi finanziari necessari alla manutenzione straordinaria di alcune strade principali di Pompei. L’iniziativa era stata a suo tempo annunciata nel corso dell’Amministrazione Uliano (assessora Santa Cascone) e regolarmente inserita nel bilancio preventivo del Comune. Lo ha confermato recentemente Alberto Robetti, che all’epoca rivestiva il ruolo di presidente del Consiglio comunale. Successivamente (alla deliberazione politica) l’ufficio competente del Comune di Pompei avrebbe dovuto avviare la pratica di concessione del mutuo.

L’Amministrazione comunale di Pompei è stata sciolta il 10 ottobre 2016 per mancanza del numero legale dei consiglieri comunali. Il commissario prefettizio che ha proseguito la gestione amministrativa dell'Ente non ha trovato, però, alcuna traccia della pratica che doveva essere avviata. La conseguenza di questa mancanza è che i finanziamenti previsti non sono arrivati e si è provveduto all’emergenza stradale esclusivamente con “rattoppi”, quando il bilancio del Comune ha reso disponibili il prelievo dei soldi necessari  per comprare l’asfalto utilizzato negli interventi straordinari degli operai comunali.

Ora i cittadini a Pompei si chiedono se è normale che un’iniziativa amministrativa, annunciata ufficialmente alla popolazione ed iscritta a bilancio, si fermi esclusivamente perché è stata rispedita a casa la giunta espressione della maggioranza politica eletta. Non c’erano i presupposti sufficienti per portare avanti autonomamente l’iniziativa regolarmente deliberata? La domanda è stata posta a dirigenza ed amministrazione straordinaria che ha guidato il Comune negli ultimi cinque mesi. Come al solito è stato registrato il rimbalzo di responsabilità riguardo al ritardo sui lavori pubblici urgenti che sta compromettendo l’immagine turistica di Pompei e comportando notevoli danni alle casse comunali ed alle borse dei contribuenti.  

Basta controllare il numero e l’importo delle vertenze aperte nel periodo, dovuto a rimborsi per danni reclamati dall’utenza stradale a causa del forte dissesto dell’assetto viario.     

twitter: @MarioCardone2 

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