A cura della Redazione

Tanta partecipazione. Forse Troppe polemiche che si spiegano perché quando sono in gioco salute e futuro dei figli ognuno vuole il meglio a tutti i costi.

A Pompei, tutto sommato, è stato registrato, nel caso di inagibilità del plesso scolastico "Celentano", un esempio positivo di democrazia sociale in cui le famiglie e le istituzioni - comunale e scolastica - hanno svolto il loro ruolo con l’obiettivo di ridurre al massimo i disagi che gli alunni del II Circolo Didattico, rimasti senza un tetto per le loro lezioni, hanno trovato per proseguire senza interruzione l’anno scolastico in una sede d’emergenza, ma lo stesso resa adeguata e confortevole.

La storia è cominciata  dopo che una perizia ordinata dal commissario prefettizio Donato Cafagna - in foto - (per controllare la sicurezza di tutte le scuole di Pompei) ha stabilito che la scuola di via Astolelle deve essere messa in sicurezza.

Cafagna, dopo aver esaminato tutte le soluzioni possibili (edifici comunali e privati abilitati al servizio scolastico) ha concordato con la dirigente scolastica Anna Maria Cioffi la soluzione migliore per i 180 allievi della "Celentano", suddivisi nelle cinque classi di scuola primaria e nelle tre di scuola dell’infanzia.

In breve, i più piccoli andranno a scuola (probabilmente per il resto dell’anno scolastico) nel plesso “Mariconda” dove sono state approntate tre aule del medesimo II Circolo Didattico di Pompei. Le altre cinque classi (scuola primaria) della "Celentano" confluiranno nelle aule di un edificio di via Sacra (di proprietà della Chiesa) affidato in locazione al Liceo “Pansa”.

Si tratta di aule che negli anni passati hanno ospitato, per necessità analoghe, altre classi della scuola pubblica locale. Le lezioni saranno svolte in cinque aule del piano terra dell’Istituto Pansa, mentre in due locali del primo piano saranno trasferite le attrezzature tecnologiche del laboratorio didattico in dotazione al plesso Celentano.

La soluzione adottata riteniamo sia la migliore. L’unica alternativa praticabile, nel quadro dell’edilizia scolastica (effettiva e potenziale) esistente a Pompei, avrebbe riguardato una proprietà comunale sita in via Civita Giuliana, troppo distante dalle abitazioni dei piccoli allievi.

A questo punto i genitori si sono fatti sentire ancora una volta: i bagni sono distanti dalle aule. I ragazzi, per raggiungerli, devono attraversare un porticato all’aria aperta. Alcune mamme del "Pansa" sono andate in ansia per la salute dei figli, minacciati dalle correnti d’aria che alimentano i raffreddori invernali.

Questa ulteriore legittima riserva è stata superata con un provvidenziale intervento comunale. Saranno chiusi con tendoni impermeabili i corridoi di transito dalle classi ai bagni dei ragazzi. Ora l’ultima richiesta è di un servizio di bus scolastico a carico del Comune. Toccherà al commissario prefettizio Cafagna valutare la sua sostenibilità economica.   

twitter: @MarioCardone2 

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