A cura della Redazione

Celebrare le primarie per scegliere il candidato a sindaco per Pompei? La proposta  (forse originale ma non tanto, considerato che abbiamo stilato una lista provvisoria di ben 13 papabili) è stata formulata da due esponenti della politica pompeiana di vecchia scuola democristiana, Amato La Mura e Pasquale Avino, a cui se ne è aggiunto un terzo: più giovane, ma non meno autorevole, Giuseppe Del Regno.

L’iniziativa di sperimentare il sistema delle primarie che altrove è stato collaudato per la scelta condivisa del candidato alla prima poltrona amministrativa, parte dall’osservazione dell’andamento dei primi tavoli che in questi ultimi giorni sono stati convocati per la concertazione politica in vista delle elezioni di maggio 2017.

Trae spunto dalla scelta operata nel comune confinante di Torre Annunziata, dove vige la stessa scadenza elettorale. La differenza è che a Torre Annunziata è in  campo una coalizione di liste civiche intorno al Partito Democratico. Al contrario a Pompei il partito di Renzi è tutt’ora commissariato e non pare imminente la convocazione del congresso cittadino, mentre permane la divisione tra ex iscritti e simpatizzanti, tra “amici” del consigliere regionale Mario Casillo e “simpatizzanti” del suo collega Antonio Marciano.

Senza la presenza di un partito (come il P.D.) che ha regole e mezzi per allestire banchi di consultazione popolare è improbabile la celebrazione regolare delle primarie a Pompei. Ne consegue che la proposta non è praticabile.  

Nello stesso tempo si presenta con lo stigma dell’arroganza l’apertura di  trattative estemporanee per la formazione di coalizioni politiche dove vale l’improvvisazione ed il libero arbitrio, considerato che sono sempre gli stessi soggetti (ripetutamente sfiduciati dal corpo elettorale) a salire in cattedra, fidando sull’ultimo fallimento  amministrativo e sulla corta memoria del corpo elettorale pompeiano (relativamente ai danni precedenti).

Riuscirà il vecchio a fermare ancora una volta l’avanzata del nuovo nella città di Pompei? E’ la domanda che si fanno in molti mentre il degrado materiale e morale, che è cronaca di tutti i giorni a Pompei, induce vari ambienti della società civile a risoluzioni di  disimpegno mentre sale il tasso di pessimismo di quanti prevedono lo slittamento dell’apertura dei seggi elettorali in considerazione dei giudizi che sono in corso collegati (direttamente o indirettamente) alla chiusura anticipata delle due ultime tornate amministrative.  

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