A cura della Redazione

Il mancato rinnovo della convenzione che consente ai pompeiani di utilizzare la pineta di cinta del parco archeologico come polmone verde per le attività sportive ed il footing degli anziani, è tornato all’ordine del giorno.

Le pressioni dei residenti e l’interessamento del Movimento Sportivo "Bartolo Longo" (la società che organizza ogni anno la famosa maratona Napoli-Pompei - in programma, quest'anno, il 27 novembre prossimo - e tante altre gare podistiche) hanno portato nuovamente sotto i riflettori la questione, anche perché a breve si dovrebbe organizzare (sempre in pineta) la corsa campestre per i campionati studenteschi.

Alla fine molti si chiedono perché la Soprintendenza di Pompei del direttore generale Massimo Osanna si dimostra insensibile all’appello della società civile locale, in evidente contrasto con le sue numerose dichiarazioni di totale apertura e collaborazione con il centro moderno.

Il motivo ufficiale (del ritardo nel rinnovo della convenzione) dovrebbe essere la preoccupazione di possibili incidenti che potrebbero verificarsi in danno dei frequentatori della pianeta, che non sarebbero (secondo risposte a precedenti inviti) coperti da polizza assicurativa contro gli infortuni.

Alibi recentemente "annullato" dal presidente del sodalizio sportivo "Bartolo Longo", Giuseppe Acanfora, che ha dichiarato che per gli anni precedenti ha provveduto la sua società, che dietro rimborso procedeva a stipulare la polizza assicurativa a favore dei frequentatori della pineta che, per maggiore sicurezza, venivano muniti di un tesserino che serviva anche da lasciapassare al fine di entrare in pineta per fare sport o di frequentarla allo scopo di respirare aria più pulita.

Va chiarito in proposito che la pineta degli Scavi è l’unico polmone verde esistente nel centro storico moderno di Pompei. Degradarla a mero uso di parcheggio delle automobili delle varie ditte edili che di questi tempi provvedono ai lavori pubblici, è un oltraggio all’ambiente, alla legalità ed al buon rapporto tra le istituzioni.    

twitter: @MarioCardone2  

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