A cura della Redazione

Una regolare rivendita di fuochi pirotecnici consentiti per legge (frequentemente di fabbricazione cinese) nascondeva nel retrobottega una vera e propria fabbrica di fuochi proibiti.

E’ quanto hanno scoperto a Pompei gli agenti del Commissariato di via Sacra, nel corso dei servizi tesi a contrastare l’illecita commercializzazione fuori legge di “petardi professionali” appartenenti alla IV categoria (che sarebbero quelli utilizzati da professionisti autorizzati nel corso delle feste religiose o di altre ricorrenze).

Nel corso di mirarti controlli amministrativi effettuati dai poliziotti di Pompei presso una rivendita di fuochi di artificio dell’area sud della città sita in contrada  Mariconda, gli agenti diretti dal vicequestore Angelo Lamanna hanno accertato che nei locali di quella che doveva essere per licenza una semplice rivendita, era stata allestita una vera e propria fabbrica di fuochi di artificio, peraltro del tipo non autorizzato. Difatti sono stati sorpresi a maneggiare polvere pirica in grani, ossia quella illegale, in quanto priva di omologazione e di categoria, sia il titolare che l’ex titolare  di una fabbrica di fuochi di artificio.

Il tutto mettendo in pericolo l’incolumità dei residenti dell’area circostante. Da una ispezione ai locali interni al negozio, gli agenti di polizia hanno rinvenuto e sequestrato un ingente quantitativo di materiale pirico ad alto impatto destinato alla produzione, alterazione e manomissione di manufatti pirici, privi di qualsiasi autorizzazione.

Le due persone, sorprese all’interno della ditta, sono state denunciate in stato di libertà.  

twitter: @MarioCardone2  

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