A cura della Redazione

L’anno è iniziato nel migliore dei modi per l’Istituto Superiore Statale “Leonardo da Vinci” di Poggiomarino, che ha aderito alla XXV Settimana della cultura scientifica e tecnologica, progetto voluto dal MIUR col quale si “intende dare vita ad un sistema di istituzioni impegnate a garantire ai cittadini informazioni  aggiornate e certificate, provvedendo, nel contempo, alla valorizzazione del patrimonio tecnico-scientifico del nostro Paese”.                                                                                

Quale migliore iniziativa per dare ai giovani studenti, cittadini adulti di domani, l’opportunità di vivere un’esperienza importante e forse unica nella sua specificità: entrare in contatto col mondo della cultura tecnico-scientifica, conoscere le riflessioni, le implicazioni etiche e, perché no, le ultime “tendenze” nel campo scientifico.                                                                                                                                                                                                

L'Istituto ha voluto cogliere questa vantaggiosa occasione di crescita culturale per i suoi studenti, soprattutto diplomandi, organizzando l’evento “IL FASCINO DI UNA RIFLESSIONE”,  inserito nell’ambito delle attività promosse dal MIUR.  L’iniziativa ha voluto rappresentare  uno stimolo all’apertura di nuovi canali di comunicazione tra università e giovani, che potranno così meglio orientarsi nella scelta della futura facoltà universitaria.

Un programma  molto ricco di temi ed interventi di personalità che operano nel campo della ricerca. La manifestazione è stata inaugurata dal saluto della dirigente scolastica Olimpia Maria Tiziana Savarese che l’ha fortemente voluta, conscia della validità di tale esperienza per i giovani studenti sia in relazione alle future scelte di studio, che per contribuire alla loro crescita culturale, premessa  imprescindibile per un esercizio responsabile della cittadinanza attiva.

Invitati dalla voce della moderatrice, nonché organizzatrice dell’evento, prof. Federica Corrado, hanno preso la parola, uno dopo l’altro, gli ospiti: i professori Mario Pellegrino, Giulio Manzi, Maria Rosaria Del Sorbo, Salvatore Nappo, docenti del "da Vinci" che, insieme agli studenti protagonisti dei lavori presentati, hanno relazionato su tematiche attuali ed accattivanti, quali acque e inquinamento, SKYSEF, tecnologie applicate all’archeologia. Sono intervenuti  anche illustri personalità del mondo universitario: il prof. Vecchione, membro del Consiglio Nazionale delle ricerche, che ha  trattato  l'evoluzione del sistema solare; il vulcanologo prof. Pasquale Giugliano che ha  proposto la riflessione su “Meccanismi eruttivi e rischio vulcanico”, aggiornando circa la situazione del nostro Vesuvio, il cui risveglio preoccupa tutti noi; l’architetto Graziana Santamaria, che ha affrontato il tema della geo-bio architettura; il dottor Vincenzo Armini, della Facoltà di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, che ha  parlato del problema dell’alimentazione e sottonutrizione nel terzo mondo; infine il dott. Alfonso Di Massa, agronomo, ha affrontato il tema delle colture nell’agro nocerino sarnese sollecitando anche ad usi razionali e responsabili di risorse vitali, quali quella idrica.

Fiore all’occhiello delle due giornate  sono stati gli interventi dei docenti Alfonso Romano, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Salerno, che ha trattato sommariamente i modelli della fisica quantistica e ha spiegato i motivi per cui  uno studente dovrebbe scegliere quella facoltà per il proprio futuro, e di Raffaele Velotta, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Napoli Federico II, che ha presentato un affascinante progetto a cui sta lavorando: biosensori piezoelettrici a risposta in tempo reale le cui applicazioni possono estendersi dal settore ambientale a quello agroalimentare.

Il progetto, ci ha spiegato il prof. Velotta, ha l’obiettivo di realizzare biosensori innovativi per aprire nuove frontiere nel campo della tutela ambientale e della sicurezza alimentare, rivelando la presenza di inquinanti e pesticidi in alimenti, terreni e acque.  La realizzazione del biosensore è un emblematico esempio  dall’applicazione pratica di ricerche innovative e tecnologicamente avanzate. Questo ha fatto riflettere sulla “potenza” della interdisciplinarietà e sull’importanza della collaborazione di più menti se si vogliono raggiungere risultati validi, utili e migliorativi della vita umana.                                                                                                                                                              

Le due giornate di riflessione scientifica sono state sicuramente un edificante momento di questo nuovo anno scolastico, soprattutto perché hanno offerto la possibilità agli studenti di interloquire direttamente con i docenti universitari, di apprendere gli strumenti di lavoro, le esperienze e le attività di ricerca dei professori.

(Arcangelo Pisa)