A cura della Redazione
Giusto mettere un limite all’ingresso degli Scavi di Pompei quando l’eccesso di visitatori può compromettere la stabilità e la sicurezza del Monumento più visitato d’Europa. «Facendo seguito alla lettera di lunedì 4 maggio con la quale il Ministro Franceschini ha proposto forme di regolamentazione degli ingressi negli scavi di Pompei, ed in previsione delle prossime edizioni della “Domenica al Museo”, la Soprintendenza ha comunicato che sta provvedendo di conseguenza». Gli oltre 33 mila visitatori a Pompei, e i quasi 40 mila in tutti i siti vesuviani, registrati in occasione della prima domenica di maggio a ingresso gratuito, se da un lato confermano il grande richiamo e interesse che le aree archeologiche vesuviane esercitano su ampie fasce di turisti e visitatori, pongono con urgenza, nello stesso tempo, il tema della tutela, della conservazione e della corretta fruizione di un Monumento Patrimonio dell’Umanità. Già dall’ultima domenica di aprile, per evitare rischi al patrimonio archeologico, si era provveduto alla chiusura di alcune domus. Ora per il futuro è stato pensato di fare di più per garantire la salvaguardia del sito e delle sue strutture archeologiche che non sopportano flussi enormi di visitatori. Ecco il motivo per cui la Soprintendenza archeologica dei comuni vesuviani sta migliorando le misure di sicurezza, stabilendo nel contempo il numero massimo di visitatori per gli scavi di Pompei. «Non è un numero chiuso, ma il limite massimo di presenze simultanee negli scavi archeologici. E’ stato così studiato un provvedimento di ottimizzazione dei flussi turistici che da una parte garantirà un miglioramento del servizio e, dall’altra, potrebbe incentivare l’opportunità di visitare altri monumenti archeologici poco distanti da Pompei altrettanto belli ma meno conosciuti a livello internazionale», fanno sapere dalla Soprintendenza. Il forte flusso di visitatori degli Scavi di Pompei, oltre che far preoccupare la Direzione della Soprintendenza, interessa molto anche ai sindacati. Un comunicato della Cisl reca un titolo che si spiega fa solo: «Il grande afflusso di visitatori negli Scavi di Pompei va messo a reddito”. Negli Scavi di Pompei, dal 1° gennaio al 30 aprile 2015, sono stati registrati oltre 220.000 visitatori gratuiti contro i 155.000 dello stesso periodo del 2014. Anziché contingentare il grande afflusso, è meglio adibire più personale alla vigilanza del sito con più remunerativi progetti di produttività per il personale», propone il sindacato, che si esprime contro l’iniziativa di Franceschini “Domenica al Museo” . «L’adozione del libero ingresso per Pompei è come sottrarre fondi al restauro visto che gli incassi al botteghino servono proprio a questo». MARIO CARDONE