A cura della Redazione
L’amministrazione comunale di Pompei ha intenzione di favorire la “movida” chiudendo al traffico automobilistico un ampio tratto di due strade del centro storico (via Roma e via Sacra), molto frequentate dai giovani nelle ore notturne della bella stagione, specie nei fine settimana. L’iniziativa parte in via sperimentale dalle ore 21 di sabato 18 aprile fino alle 2 del mattino di domenica 19 aprile. L’intenzione è quella di ravvivare la vita serale di bar e ristoranti della zona (“con spettacoli d’animazione e servizi ai cittadini”) e rilanciare l’antica vocazione d’accoglienza della gioventù vesuviana che intende divertirsi senza allontanarsi molto da casa e soprattutto senza spendere molti soldi. In poche parole, s’intende rilanciare una forma di consumismo casereccio e godereccio che nel ventennio passato ha fatto la fortuna di alcuni commercianti del centro storico della città moderna. Esercizi che successivamente, in parte, sono stati costretti dalla crisi ad abbassare la serranda, mentre altri sopravvivono tra mille difficoltà economiche dopo che sono in parte cambiate le abitudini dei ragazzi che da qualche anno hanno privilegiato le passeggiate in “costiera”, mentre l’apertura di un centro commerciale a Pompei ha sferrato la mazzata decisiva con un’accoglienza che ha attratto verso la città “coperta” i tradizionali clienti della Pompei all’aria aperta. La città nuova ha però in più, rispetto al nuovo concorrente, il magico scenario notturno delle antiche rovine romane che costeggiano il lato nord di via Roma e di via Plinio, e quello del Santuario di Pompei con il suo alto campanile su cui svetta la silhouette della Madre Celeste che benedice dall’alto i visitatori. Poche aree turistiche (al chiuso o aperte) possono offrire di più, si tratta di valorizzarle. Opportunamente le disposizioni sul traffico sono state affiancate da una garbata petizione al sovrintendente Osanna di collaborare con l’illuminazione notturna di un tratto degli Scavi (possibilmente a ridosso di Pompei moderna) alla magia estiva di Pompei, al fine di valorizzare il contesto complessivo in un magnifico unicum da mettere in vetrina con un brand di servizi da offrire ai turisti (ma con quali soldi?) nella prossima estate. La prospettiva è lusinghiera e l’intenzione è buona, ma l’Amministrazione deve fare anche una scelta di campo, contemperando la libertà dei giovani con l’ordine pubblico e la qualità dell’ambiente. Ci riferiamo, per farla breve, alle lagnanze dei residenti per il fracasso notturno e la sporcizia per le strade che lasciavano i visitatori della notte, negli anni in cui la movida funzionava. Non dimentichiamo i litigi tra Comune e Curia causati da questi elementi d’inciviltà. Ricordiamoci che le notti della movida dovranno convivere con il turismo religioso e quello culturale che sono il futuro di Pompei. Per cui la speranza di tutti è che ritorni la vita, come una volta, nelle notti estive del centro storico di Pompei sbarrando l’ingresso a rumore, violenza e sporcizia. Solo così si tutela l’immagine di Pompei. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2