A cura della Redazione
Sarà annunciata giovedì 2 aprile, nel corso di una conferenza stampa in cui saranno presenti sl Soprintendente Massimo Osanna ed il Rettore Gaetano Manfredi, la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra l´Università Federico II di Napoli e la Soprintendenza Speciale di Pompei, Ercolano e Stabia per la progettazione dell’intervento congiunto in iniziative di scavi, indagini del sottosuolo delle arre archeologiche vesuviana, lo studio dei reperti ed il restauro dell´area nord occidentale esterna alla cinta muraria degli scavi di Pompei, compresa tra la Regio VI e la necropoli di Porta Ercolano. L´area oggetto di intervento soffre da tempo a causa dell´impatto infestante della vegetazione che pregiudica gravemente la conservazione dei monumenti. Squadre multidisciplinari, composte da tecnici e da studiosi, collaboreranno al disboscamento e alla messa in sicurezza dei terreni in pendio, nonché al restauro ed alla valorizzazione di domus presenti nell´area, di grande rilievo per l’ambito della città antica ma finora poco conosciute. Sarà, inoltre, condotta un´indagine archeologica sperimentale sui cosiddetti cumuli borbonici depositati nell´area nel corso degli sterri settecenteschi e probabilmente ricchi di materiali che all´epoca erano ritenuti di scarto. La collaborazione con le Università italiane e straniere per gli Scavi, le indagini e gli studi del materiale archeologico che riguardano Pompei e gli altri monumenti vesuviani è una tradizione consolidata di grande prestigio della Soprintendenza vesuviana, che con i suoi magazzini ricchi di reperti ed il laboratorio scientifico collegato al Cnr, vanta una ricca miniera a disposizione degli scienziati per ogni ricerca possibile che abbia come baricentro il mondo romano fino alla data della distruzione di Pompei. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2