A cura della Redazione
Una salma e due tombe sotto sequestro giudiziario nel cimitero di Pompei, hanno contribuito non poco ad esasperare i rapporti non certo facili tra la società Mirca ed il Comune. La ditta si è vista, nei fatti, sospendere la titolarità della gestione dell’appalto, nell’attesa della sentenza definitiva, che dovrebbe arrivare tra un paio di giorni. L’Amministrazione comunale, dal canto suo, si muove in linea con il programma elettorale che ha fatto prevalere il ceto dirigente al comando della città. Programma che prevede, a furor di popolo, il ritorno della gestione in house dell’estrema dimora dei pompeiani, dopo un paio di anni di polemiche e ricorsi contro presunti disservizi e tariffe fuori norma, che sarebbero state praticate dalla società Mirca che aveva vinto una regolare gara d’appalto per l’assunzione dei servizi cimiteriali. La giunta Uliano, dopo aver preso atto a riguardo dello stato delle cose, anche al fine di non pregiudicare l’immagine della città, ha ritenuto di avviare un processo di risoluzione del contratto, che nel contenzioso amministrativo in corso ha messo, in attesa del verdetto finale, le chiavi del cimitero in mano al Comune di Pompei. Per fare nomi e cognomi sono entrati in campo l’assessore Santa Cascone ed il dirigente Michele Fiorenza, preposti al servizio, rispettivamente, sul piano politico e amministrativo. Il funzionario Ferdinando Cataldo (V Settore) assume ad interim la gestione amministrativa al posto della società Mirca. Pare che il suo responsabile, prima di consegnare le chiavi, abbia chiesto garanzie sulle responsabilità relative alla custodia giudiziaria di una salma e due tombe che rientrano in inchieste giudiziarie in corso. Sull’argomento sono partite discussioni che hanno avuto momenti di tensione. Sta di fatto che l’avvocato Barbato (incaricato dal Comune) ha dovuto ricorrere alle cure in pronto soccorso. Ora è tornata la calma. Il Comune di Pompei, come previsto, ha assunto la gestione provvisoria assegnando ai vigili urbani il compito di tenere sotto controllo l’andamento del cimitero, con particolare riferimento a luoghi e salme che sono sotto vincolo giudiziario. Sono un paio d’anni che al cimitero di Pompei se ne stanno vedendo di tutti i colori: dai loculi d’oro ai visitatori che sprofondano nelle tombe; dalla contestazione delle lampade votive alle esumazioni fuori legge. Alla fine di tutto, i residenti locali si augurano che il tribunale amministrativo emetta un verdetto che faccia tornare il cimitero quello che è: un luogo di pace e di silenzio. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2