A cura della Redazione
"Resto fermo nella convinzione che l’appalto a soggetti esterni relativo alle aree di sosta e alla riscossione del ticket bus, è una misura necessaria per supportare le necessità finanziarie del Comune di Pompei". Lo ha dichiarato il consigliere comunale Alfonso Conforti, delegato dal sindaco alla mobilità urbana. "Allo stesso tempo - ha proseguito - sono convinto che la tecnologia utilizzata dalla ditta che si è aggiudicata il servizio non risponda ai requisiti dichiarati”. Ha proseguito il consigliere di maggioranza, argomentando che l’inadempienza della Pubbliparking è grave e riprovevole perché le caratteristiche dei parcometri e dei palmari forniti ai controllori formano un elemento decisivo del tipo di gara ad offerta migliorativa. Sul versante operativo istituzionale del Comune di Pompei, risulta che il dirigente Petrocelli, responsabile unico della gara d’appalto sulla sosta a pagamento, ha inviato una nota di contestazione alla Pubbliparking denunziando la mancanza di conformità tra i parcometri che sono stati installati rispetto a quelli dichiarati nella gara d’appalto relativa. Alla fine toccherà ad un perito nominato dall’Utc (il cui dirigente Fiorenza non ha mai fornito autorizzazione all’installazione dei parcometri, anche se la domanda era stata regolarmente presentata). In conclusione la gara d’appalto dell’incasso dei pedaggi per sosta a pagamento e ticket bus, che è un’iniziativa fin dall’inizio fortemente osteggiata dai commercianti del centro storico e da alcune forze politiche, ha avuto un iter travagliato e parimenti contrastato per questioni procedurali, di opportunità e di trasparenza. Ora, dopo una pausa interlocutoria finita con un assessore che ha rassegnato le dimissioni, il servizio sembrerebbe pervenuto a regime ma incontra incisive critiche riguardo alla sua regolarità, mentre viene messa in dubbio la validità di stipulazione del contratti d’appalto dal consigliere Conforti, che pone serie riserve concrete sulla tipologia del macchinario, che secondo lui (trattandosi di fattore determinante sull’aggiudicazione della gara) avrebbe dovuto essere collaudato prima e non dopo l’installazione. Ora che oggettivamente i parcometri sono stati installati ed il servizio parcheggi è stato avviato, qualcuno deve certificare il più presto possibile se si tratta o meno di una tecnologia all’avanguardia (come afferma la Pubbliparking) o di macchine superate e di seconda mano, come sostengono altri. E’ evidente il fatto, a questo punto, che anche nel caso dei parcheggi ci troviamo di fronte ad un giallo di regime dove a mancare non è solo il nome del "killer" ma anche quello dell´"investigatore", mentre la vittima è sempre l’utenza a cui tocca pagare il conto finale. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2