A cura della Redazione
«L’acqua potabile è un bene pubblico di primaria necessità che non può per alcun motivo vietato al consumo umano». Con questa motivazione che corrisponde al fondamento sia della moralità laica che della moralità cristiana, il sindaco di Pompei, Ferdinando Uliano, ha ordinato con somma urgenza alla società Gori, incaricata per il servizio idrico integrato su base regionale, di sospendere immediatamente il distacco dei contatori sul territorio di Pompei ed a ridare regolarità alla somministrazione dell´acqua senza la quale nascono per la popolazione preoccupanti problemi di nutrimento e d’igiene. La presa di posizione del primo cittadino mariano è la risposta amministrativa comunale ad una mobilitazione generale sull’acqua pubblica che ha comportato il presidio dei comitati dell’acqua sotto gli uffici regionali. Difatti oggi (20 febbraio) i membri del coordinamento dei comitati campani per l´Acqua Pubblica e della Rete Civica dei Comitati per l´Acqua Pubblica dell´ATO3 Sarnese-Vesuviano si sono riuniti davanti alla sede della Regione Campania, al Centro Direzionale, per un presidio finalizzato a contestare la legge regionale del servizio idrico. I comitati dell´acqua pubblica hanno ottenuto dai consiglieri regionali la richiesta ufficiale di un Consiglio monotematico sul riordino del servizio idrico che dovrà essere convocato entro 4 giorni «in modo - hanno spiegato - da porre la discussione nel suo alveo naturale e democratico». L’acqua è un bene pubblico che riveste particolare importanza per ogni comunità ma a Pompei, città con tradizione agricola, esso assume un valore emblematico. Motivo per cui l’iniziativa di Uliano ha ricevuto il consenso generale. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2