A cura della Redazione
Potrebbe essere deliberato nei prossimi giorni, dal comando dei vigili urbani di Pompei, l’istituzione del senso unico sulla via Ripuaria per prevenire i pericoli alla circolazione stradale determinati dalla forte deformazione ed instabilità del suo fondo stradale, che aumenta ogni giorno di più a causa del maltempo e delle piene del fiume Sarno che stanno portando quell’importante arteria stradale oltre ogni limite di sicurezza. A quanto pare la buona volontà manifestata dagli organismi del Comune di Pompei serve a poco a risvegliare il senso di responsabilità sopito da tempo presso altri Enti istituzionali. I tavoli di concertazione, purtroppo, non servono a prevenire le tragedie ma solo a far vendere più caffè ai bar vicini alla sede comunale. L’unica soluzione è di mettere in moto le prerogative ed i poteri previsti dalla legge per situazioni estreme del genere (che per il sindaco ed i suoi delegati sono l’altra faccia della moneta della responsabilità) e vietare in via provvisoria (per motivi di pericolo) la circolazione sulla strada che costeggia il fiume Sarno o, almeno, limitarla prudentemente con la soluzione del senso unico. L’allarme maltempo e la scadenza del contratto d’appalto (alla fine di dicembre 2014) della manutenzione stradale hanno aumentato il pericolo stradale (con la formazione di buche profonde) sul resto del territorio pompeiano e reso indispensabile nella giornata di oggi (31 gennaio) l’intervento congiunto di vigili urbani ed operai del Comune al fine di arginare nei limiti del possibile le insidie ed i trabocchetti. Un nucleo di vigili urbani ed operai del Comune ha operato specificamente nella frazione di Tre Ponti per colmare di sabbia alcune buche profonde ed apporre la segnaletica di pericolo stradale in altri casi dove non è possibile l’intervento tampone. Iniziative della stessa natura hanno riguardato via Plinio (confluenza con via Mazzini) e via Bartolo Longo. L’amministrazione in carica ha ereditato un territorio fortemente accidentato sul piano stradale insieme ad un bilancio ridotto all’osso. La soluzione integrale di questo problema non appare vicina perché, a parte gli ostacoli burocratici, mancano i mezzi finanziari. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2