A cura della Redazione
Le esigenze degli operatori turistici sono alla prima pagina dell’agenda politica del nuovo governo di Pompei, targato Uliano, uscito dalle urne nella primavera 2014. Il dato oggettivo è che lo schieramento di maggioranza intende incentivare lo sviluppo economico coinvolgendo il ceto commerciale di riferimento e facendo leva sulle prospettive positive del sito archeologico, gli impulsi dell’Expo 2015 e quelli collegati ai numerosi pellegrinaggi religiosi diretti al Santuario mariano. Una decina di imprenditori locali sono stati convocati a Palazzo de Fusco dal sindaco di Pompei, Ferdinando Uliano. Insieme al primo cittadino, c´erano l’assessore all’Urbanistica Raffaella Forgione ed il dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale, Michele Fiorenza. La controparte è formata da una decina di attività ricettive del territorio sviluppatesi nei pressi del monumento della città archeologica ed al centro moderno formatosi intorno al Santuario della Vergine del Rosario, faro di beneficenza che sarà il prossimo 21 marzo visitato da Papa Francesco. Gli operatori commerciali hanno presentato all’Amministrazione in carica l’elenco delle problematiche strutturali che sono da anni all’ordine del giorno a Pompei. Sono connesse all’esigenza di espansione aziendale, diventata oramai una necessità irrinunciabile, considerata la tendenza consolidata della Borsa Turistica Internazionale di preferire la struttura alberghiera medio - grande (alberghi da 20 camere in su) per i pacchetti turistici di viaggi organizzati in cui sono abbinati la cultura allo svago ed al benessere fisico, senza perdere di vista i costi e lo standard qualitativo dei servizi offerti da un territorio che si presenta avvantaggiato da opportunità diversificate, sia per le possibilità di escursioni (isole, costiera, Vesuvio e capoluogo) sia per cultura (teatri, musei, siti archeologici) che per l’ambiente e il paesaggio. All’ordine del giorno, il lavoro concertato di riprendere il filo di un discorso interrotto dopo un accordo precedente (di 5 anni prima) tra aziende alberghiere e Comune di Pompei. Ora bisognerà trovare il modo di superare i tempi lunghi e imprevedibili del riordino complessivo urbanistico della città, nell’intento di trovare una corsia privilegiata ad una decina di aziende che, senza contare l’incremento occupazionale per un centinaio di giovani locali, può costituire la leva di sviluppo di un’economia stagnante che paga il prezzo della crisi e quello delle scelte sbagliate. Si tratta, a tagliar corto, di riprendere il vigore della spinta propulsiva degli anni 90 a Pompei, senza perdere di vista le opportunità offerte dall’istituzione dello sportello per le imprese. La grande apertura politica all’iniziativa manifestata dal sindaco Uliano è stata molto apprezzata dagli imprenditori presenti al tavolo di concertazione e dai tecnici che li accompagnavano mentre, allo stesso tavolo, una maggiore prudenza hanno manifestato l’assessore Forgione e l’ingegnere Annunziata, che hanno espresso motivate riserve connesse alla complessità delle procedure da mettere in campo ed alle loro modalità di attuazione. Le presumibili varianti che potrebbero essere apportate al vigente Piano Regolatore dovranno in ogni caso restare nell’alveo delle linee strategiche del Puc. Alla fine, dovrebbero essere avviate in tempi brevi le conferenze di servizio per valutare sul campo le specifiche difficoltà operative (considerate caso per caso) e le iniziative più opportune per far “crescere” parecchi alberghi di Pompei. MARIO CARDONE twitter: @maricardone2