A cura della Redazione
«A me piace fare più che figurare». E’ con queste chiare parole che Cristina (una signora fiorentina, amante della musica lirica, che ha preferito mantenere l’anonimato) si è presentata, invitata a sorpresa dall’assessore Pietro Orsineri, a salire sul palco del teatro Di Costanzo-Mattiello di Pompei per ricevere un simpatico omaggio, prima dell’esecuzione del concerto di Capodanno ad opera dell’orchestra del teatro "Massimo Bellini" di Catania, diretta dal Maestro Alberto Veronesi. Allo spettacolo ha assistito un folto pubblico tra cui figurava l’Arcivescovo-Prelato di Pompei, Tommaso Caputo. Andiamo con ordine. Il personaggio di Cristina si inserisce in una storia che parte dalla contestazione plateale del sindaco della città mariana, Ferdinando Uliano, contro la “casta” in occasione della rappresentazione della "Bohème" al Teatro Grande degli Scavi di Pompei. Parliamo della sera del 18 settembre scorso. In quell’occasione, duecentocinquanta giovani, regolarmente invitati, furono inopportunamente lasciati fuori il sito archeologico di Pompei senza poter assistere allo spettacolo lirico. Il concerto di domenica rappresenta la “riparazione” che è stata data a quel torto. E’ la felice conclusione di una storia antipatica perché il concerto ha conseguito grande successo di critica e di pubblico. Le gente si è letteralmente spellata le mani negli applausi e nell’accompagnare il ritmo musicale della marcia di Radetzky. Prima e alla fine del concerto (con brani di Bellini, Strauss e conclusione a sorpresa con l’esecuzione dell’Inno di Mameli, cantato in coro da tutti i presenti, Arcivescovo compreso). L’assessore Orsineri ha sfoggiato uno stile di mattatore della serata, il sindaco Uliano, da parte sua, ha esultato per il successo della manifestazione dichiarando pubblicamente di essersi preso una grande soddisfazione invitando per una volta a teatro il pubblico che predilige, composto da studenti, anziani e gente semplice. L’esecutivo del sindaco (segnatamente il vicesindaco Pietro Amitrano ed il consigliere alle politiche sociali Angelo Guastafierro) e staff di segreteria hanno svolto un’efficace opera organizzativa e d’accoglienza degli invitati. Alla fine la manifestazione musicale di domenica sera è la conseguenza della promessa di Veronesi dopo i noti disguidi insorti in occasione della Bohème a Pompei. Nessuno sapeva (fino a d ieri) che a sostenere economicamente questa iniziativa ci fosse la mecenate fiorentina che ha inteso onorare (prima e dopo) la memoria di sua madre, soprano lirico, deceduta da tempo, che le ha lasciato in eredità la stessa passione. «Quando sentivo cantare la Bohème chiudevo gli occhi e pensavo che fosse mia madre», ha detto. Successivamente, la signora Cristina, quando ha saputo dell’iniziativa del primo cittadino di Pompei, di aprire gratuitamente le porte del concerto alla città, ne ha nobilmente patrocinato il finanziamento. «Da italiana ritengo che l’arte, ed in particolare la musica lirica, ci distingue in tutto il mondo, per questo motivo ho il piacere disinteressato di sostenerla». In poche parole, la nostra Cristina, pur non avendo fatto parte dell’organizzazione dell’evento estivo tenuto negli Scavi di Pompei, si è fatta carico delle conseguenze del disguido provocato da altri, finanziando il concerto riparatorio di Capodanno al teatro Di Costanzo-Mattiello, pur di spalancare le porte della musica a tanta gente di Pompei che vive al di fuori di questo mondo. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2