A cura della Redazione
Se c’è un argomento che accomuna la maggioranza e l’opposizione politica a Pompei esso è dato dalla guerra costante che le due componenti fanno al Centro Commerciale “La Cartiera”, o per meglio dire, all’illegalità edilizia che è stata smascherata con una sentenza scaturita da una vertenza amministrativa intercorsa tra la sua società costruttrice e la società chiamata a gestire un’attività dello stesso tipo a pochi chilometri di distanza da Pompei. Parliamo di un abusivismo che fino ad oggi non è stato né sanato né tantomeno sanzionato con la prescrizione di oneri urbanistici aggiuntivi. Nelle due recenti riunioni della commissione consiliare all’urbanistica, presieduta da Alberto Robetti, è stata presa all’unanimità la decisione di demandare ad una commissione straordinaria (chiamata a sostituire quella ordinaria) l’approfondimento della posizione legale de “La Cartiera” di Pompei. L’iniziativa prevede l’ingaggio di un professionista esterno che avrà l’incarico di studiare le carte giudiziarie tecniche ed amministrativa al fine di suggerire una strategia per risolvere la vertenza su cui si basano le attese del ceto commerciale locale e delle parti politiche locali contrapposte, che hanno preso precisi impegni a riguardo. I componenti della commissione urbanistica del Comune di Pompei sono, per la maggioranza, oltre al presidente Robetti. Carmine Cirillo e Raffaele di Gennaro e, per la minoranza, Franco Gallo ed Andreina Esposito. La componente di maggioranza in commissione è partita dall’esame dell’interrogazione, presentata dal consigliere comunale di minoranza Franco Gallo, per chiarire che il primato è il loro e non dell’opposizione antagonista, riguardo all’approfondimento di una situazione anomala (relativamente ai volumi occupati) che perdura oramai da troppo tempo senza che sia stata trovata una soluzione che accontenti le parti in causa. La convinzione di molti è che oramai sarà impossibile arrivare all’abbattimento della cittadella commerciale di via Macello (che opera a pieno regime da tre anni), ma è altrettanto vero che potranno essere imposti eventuali correttivi edili alla società costruttrice. In ogni caso l’aspettativa maggiore è di una mega sanzione da parte del comune di Pompei, destinata a far inghiottire al ceto commerciale del centro storico il boccone amaro di ospitare in “casa” un concorrente scomodo che ha potuto consentirsi “libertà” negate ordinariamente alle piccole attività commerciali di Pompei. MARIO CARDONE