A cura della Redazione
Il ruolo dell’associazione "Amici di Pompei" può diventare strategico e propositivo per la tutela e la conservazione del famoso sito archeologico scavato sotto le ceneri dell’eruzione del Vesuvio. Il tema è quanto mai attuale e di grande interesse in questi ultimi tempi. Sarà all’ordine del giorno sabato 20 dicembre presso l’Auditorium degli scavi di Pompei, quando Adele Lagi, archeologa che opera a tempo pieno presso l’Ufficio UNESCO della direzione generale a Roma del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, parlerà sul tema “Il piano di Gestione del Sito Unesco Pompei, Ercolano e Torre Annunziata e il ruolo dell’Associazione Internazionale Amici di Pompei”. La conferenza segnerà, allo stesso tempo, anche la fine delle attività ìdell’anno sociale (che ha prodotto conferenze, pubblicazioni scientifiche, gite e visite guidate nei parchi archeologici vesuviani) della famosa associazione, fondata quasi un secolo fa da Amedeo Maiuri, con una relazione del presidente Fausto Zevi (ex docente universitario di archeologia romana ed ex soprintendente di Pompei). In essa la famosa archeologa Lagi, che segue proprio l’adeguamento della soprintendenza vesuviana alle direttive UNESCO, specie per quanto riguarda i lavori di restauro del Grande Progetto Pompei e la valorizzazione di tutta l’area circostante (che seguirà con direttive precise ai sindaci dei comuni vesuviani che operano ad un tavolo permanente di conferenza dei servizi) esporrà una serie di iniziative di valorizzazione coordinate e finanziate dalla Regione Campania con lo scopo di fare dell’associazione Amici di Pompei la sentinella a tutela di un sito culturale che è patrimonio dell’umanità, vanto dell’Italia, memoria storica ed epicentro di un’azione di valorizzazione che coinvolge i territori circostanti in iniziative imprenditoriali, che hanno il fine di creare nuovi posti di lavoro e determinare sviluppo economico. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2