A cura della Redazione
Si è svolto sabato pomeriggio, in una sala della biblioteca di Gragnano gremita di partecipanti, l’incontro ‘Memorie di pietra tra le vie dell’acqua: la Valle dei Mulini a Gragnano. Ipotesi di sviluppo del territorio’. Dopo la partecipazione alla 18° Assemblea Generale ICOMOS a Firenze, dove il Comune di Gragnano, grazie alla tenace volontà dell’Assessore Claudia Sicignano, è stato presente al fianco di ICOMOS, organo consultivo dell’UNESCO per la selezione dei siti Patrimonio dell’Umanità, come supporter d’eccezione, continuano localmente le iniziative che non possiamo che assegnare tra le best practices. La stessa Claudia Sicignano ha voluto anche l’incontro di sabato, che è un’ipotesi di sviluppo del territorio trasformatosi da subito nella tavola rotonda del possibile: seduti attorno allo stesso tavolo rappresentanti delle istituzioni, partner privati, il mondo della ricerca universitaria e medica, gli operatori che mettono in pratica le iniziative congiunte dei territori. Presente il Presidente di ICOMOS Italia, Maurizio Di Stefano che ha condotto il suo intervento tecnico e spronato alle buone e giuste sinergie, le uniche che potranno ancora accedere ai finanziamenti europei previsti per il sessennio 2014-2220; il Sindaco di Gragnano, Paolo Cimmino, lungimirante uomo politico consapevole del valore dell’ospitalità di iniziative del genere, ha posto nelle mani dei convenuti la richiesta alla massima collaborazione e al lavoro di squadra. Al tavolo ancora Giuseppe Di Martino, Presidente del Consorzio “Gragnano Città della Pasta”, presenza che ha il senso proprio della volontà di far parte di quelle unioni, uniche capaci di creare lo il vero sviluppo dei territori; ancora significativi gli interventi dell’archeologo Domenico Camardo, del floral designer Luigi Garofalo, della dottoressa Maria Giovanna Di Lorenzo, esperta in nutrizione. Ogni intervento da parte dei relatori è stato un appello a stringere un patto a promuovere le unioni, ad esportare le eccellenze del territorio gragnanese e campano intero, perché gli italiani ne diventino finalmente consapevoli e si diffondano i nostri valori e le nostre maestrie: “Non c’è nulla da creare – afferma Nicola Mercurio nella sua veste di Coordinatore Progetti per lo Sviluppo Territoriale, che a Firenze ha coordinato lo staff operativo della’Assemblea Generale – abbiamo risorse, cultura, imprese che vanno solo messe a sistema”. Incisivo e conclusivo l’intervento del prof. Luigi Petti dell’Università di Salerno, che ha richiamato l’attenzione sulla traduzione del termine patrimonio in inglese: Heritage, ossia eredità, che appunto come ogni eredità si può dissipare come la si può valorizzare e questo è “Il compito a cui siamo chiamati, compito dal quale non possiamo sottrarci – dichiara Petti - Nell’incontro di stasera, non la concezione di un percorso ma l’inizio di un sogno”.