A cura della Redazione
Il sindaco di Pompei Ferdinando Uliano, con una dichiarazione personale, diffusa dal suo addetto stampa, difende “l’amico Alfredo Coppola” che fa parte del suo staff. “Sono garantista – dichiara –, qualunque cittadino può essere considerato colpevole solo con sentenza passata in giudicato”. Riguardo al suo collaboratore, ha spiegato Uliano, “è assolutamente falso parlare di favoreggiamento in usura, trattandosi di una semplice ipotesi di falsa testimonianza”. E’ condivisibile la linea garantista del primo cittadino, allo stesso tempo non si comprende bene quale metro egli usi per giudicare che un’ipotesi di reato sia inferiore ad un’altra. Dal testo del comunicato si capisce anche che lo stesso Coppola è la persona che secondo l´ormai ex assessore Enzo Sica avrebbe operato il “condizionamento” del suo operato, che Uliano definisce ridicolo perché esso sarebbe semmai di natura “interna” e non “esterna”. Ognuno può dare il significato che crede a dichiarazioni del genere da cui, se da una parte emerge la profonda stima del primo cittadino nei confronti di un suo collaboratore, atteggiamento apprezzabile da un punto di vista umano, sul versante opposto Uliano deve rendersi conto che il suo atteggiamento lo espone alle critiche a cui va incontro qualsiasi personaggio pubblico che è tenuto a dare in ogni caso l’esempio, con un contegno esemplare, allontanando anche situazioni che possono appannare la trasparenza del suo comportamento anche se esse in un secondo momento potrebbero dimostrarsi infondate. Lo deve fare in ogni caso ed a costo di qualsiasi sacrificio. Riguardo al decreto di revoca dell’incarico a Sica, il primo cittadino di Pompei precisa che l’atto si rende indispensabile, a causa del venir meno del rapporto fiduciario tra il sindaco e il suo assessore. Precisa giustamente che a questo punto è inutile ogni spiegazione a riguardo ma ritiene lo stesso utile elencare i “segnali di disagio” del suo ex assessore dopo la nomina di Raffaella Forgione. Altro “disagio” sarebbe insorto tra i consiglieri e gli assessori dopo la notizia di stampa di un legame tra Vincenzo Sica e Nazario Matachione, perseguito per fatti noti alla cronaca giudiziaria. Uliano nell´occasione ricorda dissidi interni alla sua maggioranza politica che era preventivamente contraria alla nomina di Sica a cui aggiunge il suo “voto” di disvalore sulla produttività posta in essere dall’ex assessore. Alla fine il sindaco di Pompei è “stupito dal clamore che sta suscitando una vicenda di ordinaria amministrazione”, come se fosse una cosa normale che su sei tecnici che ha scelto “intuitu personae”, per collaborare con lui nei primi sei mesi, la metà ha già lasciato prima della fine del mandato. Alla fine il sindaco di Pompei annuncia azioni legali contro chi ha cercato o cercherà in futuro di intimidirlo e smentisce qualsiasi inchiesta interna da parte dell’ex Procuratore Marmo che notoriamente non ha più i poteri di magistrato per promuoverla. Il suo osservatorio (lo dice la parola) si può solo limitare ad “osservare”. Nel caso in questione si può esclusivamente leggere e riflettere sulla relazione di Sica (iniziativa già annunciata in consiglio comunale dalla Padulosi). Alla fine, se si ritiene utile alla difesa della legalità, l’attività dell’Osservatorio si conclude nella semplice trasmissione del documento all’Organo Istituzionale che per legge ha i poteri di aprire inchieste ed avviare eventuali indagini. In ogni caso riguardo al profilo delle iniziative dell’Osservatorio della Legalità ci pare più meritevole di apprezzamento chiarire questioni del genere, che ci auguriamo infondate, che i percorsi notturni delle lucciole di Villa dei Misteri. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2