A cura della Redazione
Il comunicato di massima solidarietà del Movimento 5 Stelle di Pompei nei confronti della giovane cronista locale riapre una questione fondamentale della politica a Pompei: il mancato rispetto della libertà dinformazione garantito dall´Articolo 21 della Costituzione italiana. Nel centro mariano linformazione solo negli anni recenti sta pervenendo ad un livello accettabile anche se continuano forme di comunicazione anomale in cui prevalgono forme anonime di calunnia, sciacallaggio e diffamazione dellavversario politico che dal tradizionale sistema dellanonimato sta passando sui social network sempre sotto il paracadute dellanonimato. Meraviglia, in questo scenario che una maggioranza politica che ha fatto della legalità la sua bandiera non abbia immediatamente dato luogo ad uninformazione liberale regolamentandola come negli altri comuni dove sono generalmente consentite le dirette streaming. Ad onor del vero lamministrazione Uliano ha derivato il suo comportamento da quello precedente che non ha consentito lo streaming ma piazzato in aula una telecamera abusiva per filmare (contro regola) i manifestanti contro il suo regime. E la seconda volta, nel giro di un anno, che il Movimento 5 Stelle di Pompei interviene a difesa della libertà dellinformazione. Nellultimo caso la vittima è una giovane giornalista che è stata costretta a cancellare dal cellulare le foto che stava scattando durante lultimo Consiglio Comunale del 30 settembre per intervento di un consigliere di maggioranza. Va anche detto, per completezza dinformazione, che nella stessa giornata il sindaco Uliano insieme allassessore alla comunicazione ed alladdetto stampa del Comune hanno ricevuto (dopo il consiglio) gli operatori della stampa locale. In quelloccasione Uliano ha formalmente chiesto scusa alla giovane collega ed assicurato in breve tempo una regolamentazione partecipativa e moderna, considerati i mezzi tecnici attualmente disponibili da tutte le redazioni di giornali ed alcuni movimenti politici come il M5S di Pompei i cui attivisti hanno chiesto più volte alla precedente amministrazione di essere autorizzati alla diretta audio/video (streaming) delle sedute di Consiglio Comunale. Tali richieste sono state fino ad oggi sempre ignorate. Lultimo episodio increscioso di bavaglio alla comunicazione dovrebbe aver convinto Uliano e compagni che é arrivato il momento di dare risposte concrete su questo tema, molto sentito dai cittadini, aprendo realmente la partecipazione a mezzo video a chiunque voglia seguire a distanza o in differita i lavori del Consiglio Comunale.
MARIO CARDONE
Twitter: @mariocardone2