A cura della Redazione
«Nonostante i fatti gravi e riprovevoli accaduti nel cimitero di Pompei (in ultimo, il raid notturno di ladri che hanno saccheggiato arredi e suppellettili) non siano di responsabilità dell’Amministrazione comunale - ha esordito in una sua dichiarazione il sindaco Ferdinando Uliano -, in quanto essa non è l’autrice di questo scempio (nella cattiva gestione dei servizi), ho il dovere in qualità di primo cittadino di chiedere scusa alla popolazione per quanto successo in un luogo comunale e, per di più, di sacra memoria per le famiglie pompeiane e la società civile». E’ una richiesta di scuse che fa onore al primo cittadino che si è fatto giustamente carico di una responsabilità grave della politica locale (maggioranza e opposizione), che in quest’ultimo decennio non ha rispettato la memoria dei defunti. Una liturgia sacra a Pompei e come tale non poteva (e non può) essere oggetto di arricchimento di imprese private. L’argomento della concessione in appalto dei servizi cimiteriali assume poi un peso maggiore se si guarda alla luce di denunce, reclami e lamentele, dal momento che un’elencazione di elementi probanti raccolti dal dirigente Vitiello prima, seguito poi da altri, sembrerebbero dimostrare senza ombra di dubbio che purtroppo la gara è stata vinta da una ditta che si è dimostrata non all’altezza professionale del delicato impegno che ha assunto davanti all’Ente ed all’utenza, che ora dopo quei fatti «gravi e riprovevoli» ha intenzione di far ricorso alla legge per il risarcimento dei danni. «La questione cimitero è da sempre uno degli argomenti a me più cari, lo sapete - ha proseguito Uliano -. Lo è sempre stato anche al di fuori della campagna elettorale ed è un versante sul quale non ho mai smesso di impegnarmi». E la cronaca della recente campagna elettorale dimostra che afferma il vero. Ora però è tempo di dimostrare con i fatti che il Comune di Pompei è in grado di amministrare in modo civile e dignitoso il proprio camposanto, impegnando risorse finanziarie sufficienti e personale all’altezza del compito. Secondo la delibera di servizio, si deve tornare ad un’attività di gestione diretta del Comune dopo la rescissione del contratto con la società Mirca Sas. «Non permetteremo mai più a nessuno, chiunque esso sia - ha dichiarato il sindaco Uliano - di sciacallare sulla morte delle persone care». L’impegno pubblicamente dichiarato riguarda l’istituzione di un nuovo ufficio cimiteriale e la predisposizione di verifiche e controlli preventivi. Inoltre è prevista una programmazione chiara e cristallina che punti ad offrire ai i cittadini servizi cimiteriali decorosi ed a costi onesti. «Io e la mia Amministrazione non permetteremo mai più il ripetersi di una situazione come quella attuale - promette Uliano - che presenta tariffe salatissime, per esempio, e distacchi di luce in maniera arbitraria. Inoltre - conclude - vigileremo con scrupolo e, se necessario, ricorreremo alla magistratura ed alle forze dell’ordine». Da parte sua l’assessore competente Vincenzo Sica ha fatto presente che, prendendo atto di una serie di criticità antecedenti al suo insediamento, l’amministrazione Uliano ha ritenuto doveroso apportare con tempestività (e la cautela dettata dal normale perseguimento degli interessi pubblici) la questione dei servizi cimiteriali. «Nell’interesse della collettività e dell’efficienza del servizio, si è pervenuti alla determinazione, confortata dall’istruttoria del dirigente competete (prima Vitiello, poi Nunziata, adesso Fiorenza, ndr), di procedere alla risoluzione contrattuale ed alla elaborazione di una proposta inerente alla rientro nell’Ente Comune del servizio, nell’ottica di offrire ai cittadini il miglior servizio possibile», ha dichiarato Sica. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2