A cura della Redazione
Martedì prossimo sarà probabilmente decisa la data del concerto di musica sinfonica che avrà come scenario la facciata del Santuario di Pompei. Si tratta del concerto che il maestro Alberto Veronesi aveva promesso, con la sua orchestra, come segno riconciliatorio con l’amministrazione comunale di Pompei a seguito del famoso flop organizzativo degli inviti, prima promessi poi revocati a studenti ed anziani. Il particolare, poi, che l’esibizione artistica avverrà sul lato A della piazza principale di Pompei (quella di pertinenza del Santuario, per intenderci) ha fatto scattare la battuta “tra i due litiganti il terzo gode”. Alla fine il prossimo concerto (presumibilmente ai primi di ottobre) di musica classica completerà il calendario “Eventi d’Estate” dell´Amministrazione comunale di Pompei con esibizioni di successo (Maurizio Casagrande e Enzo Avitabile). Un discorso a parte vale per gli artisti di strada, sovvenzionati con un contributo di 3 mila euro dal Comune e la sponsorizzazione di pochi commercianti locali. Essi, sotto un’accorta regia, il 20 e 21 settembre si sono esibiti in Via Lepanto e Via Roma con consensi favorevoli (una volta tanto) unanimi da parte di tutte le categorie sociali di Pompei e soprattutto dal pubblico. Il format (contenitore) degli spettacoli di artisti locali, e di quelli arrivati da fuori, si è ispirato ai Ludi Pompeiani (gestiti da MagicaMenteMusical, dove si sono distinti i fratelli D’Auria). L’idea di utilizzare l’immagine storica di Roma imperiale con artisti in costume non è nuova. E’ stata sperimentata precedentemente con successi alterni a Pompei. L’ultima volta l’anno scorso. L’innovazione di quest’anno è consistita nell’invitare in primis i talenti e le associazione locali (senza escludere nessuno) trovando, in pari tempo, spazi, tempi e modi per valorizzare i contributi di artisti sotto le stelle, abili e rinomati, provenienti da tutto il Paese. Si segnala il gruppo milanese di musicisti Synaulia, nell’esecuzione di brani di ambientazione nella’Antica Roma e “Sogni di fuoco” del collettivo napoletano, Street Fire. Inoltre Elektra, la sputa-fuoco e la magia del Mago Vito. Il Gruppo Storico Romano ha messo in scena duelli tra gladiatori mentre “ImaginAria” ha offerto una fantasia area fatta di geometrie di tessuti. L’intento è quello di valorizzare il patrimonio storico locale insieme ai talenti ed alle prelibatezze della cucina. Il successo della manifestazione ha avuto tre punti di forza; il primo è dovuto alla volontà degli artisti locali d’imporsi davanti al pubblico di casa. Il secondo (come ha spiegato Francesco d’Auria nasce dal coinvolgimento di tutte le fasce di spettatori (sia per l’età che per il tipo d’interessi. Il terzo è consistito di organizzare una notte bianca che nessuno al mondo si può permettere perché oltre all’arte, la cucina e la storia ha offerto ai visitatori lo scenario grazie ad un paesaggio unico nel suo genere: le rovine archeologiche di Pompei. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2