A cura della Redazione
Il collettivo Randohm si serve della Rete e della tecnologia digitale per venire a capo del misterioso “smarrimento” dei cancelli d’epoca della Fonte Salutare. Una positiva e civile iniziativa. E’ sicuramente tale, oltre che intelligente e divertente. Scusate l’abbondanza di aggettivi ma è il caso di dire che “i nostri eroi” li meritano proprio tutti. Ci riferiamo al “collettivo Randohm”. Noi, nel nostro pezzo di aggiornamento della cronaca su un ennesimo episodio spiacevole a danno del patrimonio comunale avevamo, nell’articolo pubblicato il 13 luglio scorso, attribuito a Giuseppe Berritto la paternità di un pubblico quesito che attiene ad un principio che riteniamo largamente condiviso dalla società civile pompeiana: “I beni pubblici non si toccano. Se per qualche motivo vengono a mancare, l’Amministratore comunale ha il dovere di denunciare i responsabili”. E’ una regola fondamentale di buon governo. Dal momento che nella nuova amministrazione comunale c´è un assessorato alla legalità, tanto vale partire col piede giusto. Per questo motivo va un "bravo" a tutta la collettività pompeiana, a Ludico (alias Luigi Donnarumma) ed al collettivo Randohm. Il ringraziamento parte anche da chi, fuori da ogni logica ed appartenenza politica, cerca esclusivamente di tutelare la storia (ed i beni) della comunità locale. L’iniziativa citata (del collettivo Randohm) dimostra coi fatti, una volta in più, che la Rete può funzionare come canale di miglioramento civile e democratico nel governo delle Istituzioni. Ora spazio alla caccia del “cancello tesoro” della Fonte Salutare. Facciamo “viaggiare”, anche a mezzo stampa, il proclama pubblicato per la caccia su Facebook: “In città sono arrivati i pirati e hanno portato con sè i famosi cancelli della Fonte Salutare. I malandrini avranno lasciato tracce? Convochiamo i migliori avventurieri della città. Servirà coraggio, astuzia e determinazione per riuscire a recuperare l’antica cancellata. Sigilli imperituri di ferrea passione, fusi nell’antico fuoco della terra di Pompeia”. Recita con espressioni forbite il comunicato di Random. Che fino ai nostri giorni, utilizzando la piattaforma di www.ymap, ha ricevuto una serie di segnalazioni all’indirizzo www.facebook.com/ymap.it. Quattro pervengono da Boscotrecase ma riscontrate errate alla verifica, due da Cava dei Tirreni e ben dodici da Nusco. Ma non sono state fornite al collettivo del social network pompeiano, fino ad ora, prove fotografiche. Se ne deduce che la caccia al cancello continua. In bocca al lupo. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2