A cura della Redazione
Il neo sindaco Nando Uliano difende a spada tratta la sua giunta amministrativa che, nella sua prima espressione, ha voluto fosse composta esclusivamente da tecnici. Tutte persone oneste e professionalmente valide, riguardo agli incarichi per cui sono state chiamate, assicura. In riferimento alle tre deleghe conferite allassessore Enzo Sica, conferma che non gli saranno ritirate, anzi difende la scelta. Sica è buon conoscitore della macchina amministrativa per cui è in grado di collaborare nel miglior modo con i dirigenti dei singoli settori del Comune per il loro funzionamento, chiarisce Uliano. Sul versante opposto la sua tesi, anche se rispettabile, non convince in molti, anche tra gli stessi elettori di Uliano e compagni. A riguardo si riscontrano perplessità sia di ordine politico che operativo. Che cosa ne sa un amministratore che arriva da un altro paese delle problematiche urbanistiche ed imprenditoriali di Pompei, per non parlare del dissesto stradale specie nelle periferie?. Si chiedono in molti, argomentando che il compito specifico dellassessore è quello di indirizzare politicamente loperatività del dirigente. Quale indirizzo può essere dato da chi non conosce nulla dellesistente e della storia di Pompei?, Si argomenta da più parti realisticamente. DAltro canto, levidenza è sotto gli occhi di tutti. Quali garanzie, sul piano dellefficienza e dell´efficacia, può offrire lorganigramma burocratico ai massimi vertici di Pompei? Risultano allaltezza del loro compito le dirigenze dei comparti tecnici e delle attività produttive in termini di quantità e qualità degli indirizzi operativi, della programmazione e dei controlli? Funzionano bene alcuni servizi fondamentali come la nettezza urbana, la manutenzione delle strade, lattività di condono edile e quello di concessione delle licenze, senza parlare di cimitero, gare dappalto occupazione di spazi pubblici e legalità nelle attività commerciali e turistiche? Notizie di cronaca sembrano configurare una realtà che viaggia sul versante opposto. Riguardano, tra laltro, aperture di procedimenti giudiziari, avvisi di garanzia e sanzioni disciplinari multiple. Non potrebbero essere il segno di un malessere diffuso nella compagine burocratica a tutti i livelli, con risvolti evidenti in termini complessivi di efficienza, produttività e trasparenza? Non tocca forse, in questo deprimente quadro generale, allesecutivo pompeiano, espressione della volontà politica del corpo elettorale, dimostrare di avere i numeri per il cambiamento di rotta?
MARIO CARDONE
Twitter: @mariocardone2