A cura della Redazione
Pietro Amitrano, anche a nome della lista civica Insieme per la città, ha annunciato ieri in conferenza stampa il sostegno a Nando Uliano nel ballottaggio dell8 giugno che lo vedrà contrapporsi a Franco Gallo. Salvare Pompei dalla gestione fallimentare del duo DAlessio-Lo Sapio che torna dattualità dopo qualche anno di finta lontananza. E la parola dordine di quel consesso a due voci dove i nuovi alleati contribuiscono con un sostegno dimmagine (Pietro Amitrano aveva conseguito quasi 900 voti personali) ricevendo la promessa della delega di assessore alle finanze ed allambiente in caso di vittoria dell´aspirante sindaco Uliano. Con Pietro Amitrano arriva lappoggio anche della fondazione per lassistenza di malati terminali di cancro (intestata a Bartolo Longo), di cui il fratello Sergio è il presidente. Alla fine è stata messa su, con lultimo tassello, una bella squadra elettorale congiunta che savvia allultima settimana di passione con una fitta agenda dincontri con la società civile, cercando di agganciare al traino della locomotiva Uliano il ceto medio pompeiano (professionisti, commercianti e operatori turistici), che il recente accordo semi- ufficiale con la cordata di Padulosi, avrebbe dovuto, invece, orientare a sostegno di Gallo. Staremo a vedere. Probabilmente è una sfida che si risolverà allultimo voto perché Gallo, che ha conseguito al primo turno quasi 400 voti in meno nella prima tornata, punta su una formidabile rimonta grazie al sostegno dellasse DAlessio Lo Sapio. Sul versante opposto è stato però osservato che le cose non stanno così perché la pressione delle liste civiche (che avvantaggia maggiormente Gallo) si allenta parzialmente nel corso del ballottaggio, dove prevarrebbe la percezione popolare del profilo vincente. Un ragionamento che alla fine avvantaggia Uliano (sempre secondo il punto di vista dei suoi sostenitori) perché il suo antagonista Gallo resterebbe appannato dietro lo schermo di potere dei due personaggi politici di vecchia scuola, che negli ultimi dieci anni (nel bene o nel male) hanno retto saldamente nelle loro mani i fili del teatrino della politica pompeiana. Da questo contesto generale, distinto da accordi più o meno alla luce del sole, è rimasto fuori solo il Movimento Cinque Stelle che si è categoricamente rifiutato di trattare per poltrone lasciando libero i suoi elettori di votare secondo coscienza.
MARIO CARDONE