A cura della Redazione
«I politici ci hanno privati dello stipendio». Gridano sotto al Comune i quattordici dipendenti della Casa di Riposo “Carmine Borrelli”, che ieri mattina sono tornati in piazza perché avanzano gli arretrati economici di tre mesi di stipendio e non hanno ricevuto la tredicesima. Nonostante le promesse, hanno incassato soltanto un anticipo di 700 euro. La verità è che la gestione economica dell’azienda comunale Aspide (che ha gestito la casa per anziani) ha fatto acqua da tutte le parti portando alla bancarotta completa, un “buco” di 600mila euro ed il passaggio alla gestione privata nonostante il dispositivo testamentario della signora D’Arienzo, che nel 1928 ha lasciato la palazzina al Comune, dove è sita Casa Borrelli, che prevedeva ospitalità gratuita per gli anziani poveri di Pompei. «Le rendite derivanti dagli immobili lasciati in eredità al Comune dovevano essere impiegate nella beneficenza agli anziani vietando la vendita dei beni ereditari, raccomandando che gli amministratori fossero scelte tra persone probe e di ottima moralità». Gli immobili di cui si parla sono 16 appartamenti e un vasto appezzamento di terreno. Secondo i dipendenti di Casa Borrelli, dalle ricerche presso il Catasto, i due terreni, uno a Boscoreale ed uno a Nola, non risulterebbero più tra i beni intestati al Comune di Pompei. «Se sono stati alienati, i soldi che fine hanno fatto?», si chiedono i lavoratori. Inoltre, «Perché il Comune non provvede a riscuotere i fitti da quei 16 appartamenti ricevuti in eredità?». Domande per le quali i dipendenti in agitazione attendono risposta. Ieri mattina sono stati costretti a tornare alla protesta pubblica per alcune ore, con striscioni, davanti al portone di Palazzo De Fusco, ma il commissario prefettizio Aldo Aldi ed il dirigente dei servizi finanziari Piscina si sono rifiutati di riceverli. I quattordici dipendenti della Casa di Riposo “Carmine Borrelli” di via Lepanto, che da diversi mesi non incassano lo stipendio, sono stati costretti a protestare già in tre occasioni precedenti. Alla mancanza degli emolumenti, sono venute a mancare anche le promesse dei responsabili comunali di bloccare i fondi a loro favore. La situazione potrebbe essere più complicata del previsto. I bilanci 2012 e 2013 dell’Aspide non sono stati ancora pubblicati nei termini di legge. Equitalia ha già provveduto a sequestrare una parte dei crediti (53mila euro) che l’Aspide vantava verso il Comune di Pompei, per cui si teme il sequestro dei 57mila euro degli emolumenti destinati ai dipendenti, una volta che saranno erogati. Altra questione è l’incertezza del loro futuro lavorativo. Dal 2 maggio avrebbe dovuto subentrare una cooperativa di privati per la gestione di Casa Borrelli (al posto dell’azienda comunale “Aspide” che il Comune ha messo in liquidazione) che al momento non ha ancora preso possesso della gestione. Ne consegue che i quattordici dipendenti si stanno “autogestendo” curando gli anziani ospiti della struttura senza sapere quale sarà il loro futuro occupazionale. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2