A cura della Redazione
Uno slogan di buon augurio (per lui). Ma è stato riportato un simbolo in meno nel manifesto della campagna elettorale di Carmine Lo Sapio, apparso sulle mura di Pompei. In occasione del primo invito ufficiale al voto al suo elettorato, si è verificato, per così dire, un disguido tecnico, terreno di facile polemica da parte degli avversari politici che sicuramente ricorderanno le antiche divisioni in favorevoli e contrari all’amministrazione D’Alessio. E’ stato omesso, infatti, di aggiungere alle otto liste civiche che accompagnano il candidato di “Elaboriamo” nell’avventura delle amministrative, il simbolo del maggior partito di sinistra di cui lo stesso candidato è membro provinciale. Cose che capitano nella fretta di fare le cose ma alla segreteria napoletana, a quanto si dice, il disguido non è garbato perché la campagna elettorale che sta partendo in questi giorni non riguarda esclusivamente il versante amministrativo ma anche quello di governo dell’Europa. Ne consegue che c’è tutto l’interesse, nelle stanze di comando del Pd napoletano, di sfruttare a proprio vantaggio la popolarità di un candidato sindaco che si presenta a Pompei tra i maggiormente accreditati per la vittoria finale. Inoltre parliamo di un militante di bandiera che si è dimostrato finora così abile politicamente da riuscire ad aggregare intorno al laboratorio politico “Elaboriamo”, ispirato al sindaco salernitano De Luca, una folta schiera di attivisti a cui si sono aggiunte all’ultimo momento le adesioni di alcuni personaggi titolari di grossi pacchetti di voti. Lo Sapio, mercoledì sera, ha annunciato ai suoi simpatizzanti di scendere in campo in prima persona (è la seconda volta che si candida a sindaco) nella competizione amministrativa 2014, spiegando i grandi progetti strategici di definizione urbanistica di Pompei quali alberghi, parcheggi e flussi turistici. Lo Sapio aveva detto a chiare lettere di preferire le persone alle ideologie per il suo progetto di amministrazione della città, pur dichiarandosi (anche per il ruolo di dirigente) uomo del Partito Democratico. Aveva aggregato in un primo momento otto liste civiche. Con l’inclusione del Pd diventano nove. Ora il segretario cittadino Vincenzo Mazzetti ha intenzione d’indire una conferenza stampa per chiarire agli amici di bandiera ed opinione pubblica che l’omissione del simbolo del suo partito è solo una svista, escludendo categoricamente qualsiasi retroterra politico che gli antagonisti potrebbero insinuare. MARIO CARDONE Twitter:@mariocardone2