A cura della Redazione
Le fiamme gialle del nucleo operativo di Torre Annunziata hanno eseguito nella mattinata di oggi tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata, mettendo agli arresti domiciliari Tullio Conte, Rosa Veneruso (marito e moglie di 63 anni) e il loro genero Lorenzo Altieri, di 42 anni. Nel contempo è stato anche disposto, nei loro confronti, il sequestro preventivo di beni di diversa natura per il valore superiore al milione di euro. L’ipotesi accusatoria che è in piedi contro di loro è quella di bancarotta fraudolenta plurima e frode fiscale. Oltre alle tre persone fermate, la Guardia di Finanza investiga anche nei confronti di altri due soggetti. Le ipotesi accusatorie sono collegate al fallimento della Distomos Srl. Si tratta di una società operante nel settore dei derivati petroliferi. Attualmente ha sede sociale a Pompei (in un primo momento è stata domiciliata a Monteforte Irpino). Il sistema per frodare creditori e fisco sarebbe stato quello solito della scatole cinesi, poi crollato in seguito al fallimento. Società fantoccio in Italia e all’estero (ben sette, a quanto pare, di cui una in Francia e l’altra in Sardegna) costituite dai cinque soci in affari con il solo scopo di far carte contabili false e giri d’affari gonfiati. La conseguenza è stata di occultare buona parte del patrimonio ai creditori fallimentari ed all’Erario nel corso della procedura concorsuale. E’ stato calcolato dai periti della guardia di finanza che con questo sistema sono stati sottratti alla massa fallimentare beni per tre milioni e mezzo di euro ed è stata evasa l’Iva per più di un milione di euro. Questo è il motivo per cui, a parte gli arresti, sono state sequestrate polizze assicurative, immobili e quote sociali fino alla concorrenza del debito complessivo (tasse comprese) che i cinque presunti bancarottieri avevano intenzione di aggirare. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2