A cura della Redazione
Il maltempo che è la causa, troppo spesso, di danni al patrimonio archeologico di Pompei, ha in questi giorni al contrario reso possibile il ritrovamento di uniscrizione elettorale perché il vento e la pioggia hanno fatto sbriciolare un pezzo dintonaco che copriva un vero e proprio manifesto elettorale delletà Flavia che, non essendo fatto di carta ma in muratura, è durato nel tempo come un altro centinaio di altre testimonianze simili. In via dellAbbondanza è stata trovata uniscrizione elettorale (manifesto elettorale dellepoca) attribuito a Lucio Ceio Secondo, un vero e proprio scalatore sociale delletà Flavia, considerato che da altre iscrizioni si è saputo che la sua candidatura ad edile (sarebbe lassessore ai lavori pubblici) fu coronata da successo dal momento che erano state trovate in precedenza altre iscrizioni (o manifesti) da cui si evince che dopo qualche anno si era candidato al gradino superiore della carriera amministrativa. Vale a dire la carica di duoviro (che sarebbe il sindaco dellepoca). Altre iscrizioni provano che Lucio Ceio Secondo aveva sostenitori di peso a Pompei come Asellina, la tenutaria di un termopolio (una cantina dove probabilmente non si mangiava solamente) le cui dipendenti però, tra le quali Smirnee (di origine turca), sostenevano nei loro manifesti il suo avversario politico. Un comunicato dellufficio stampa della soprintendenza di Pompei, Ercolano e Stabia ha annunciato che una nuova iscrizione elettorale è comparsa lungo via dellAbbondanza, sullo stipite occidentale dellingresso della domus Postumii, poco distante dal Foro. Risulta mancante di alcune lettere in quanto ricoperta da un pezzo dintonaco, sbriciolatosi a causa del maltempo, che ricopriva ancora parte del setto murario ma è stato ugualmente possibile interpretarla e scoprire che si tratta di un manifesto a lettere rosse in favore del candidato, Lucio Ceio Secondo, popolare ed attivo in età flavia, di lui probabilmente si propugnava lelezione ad edile. Candidatura che dovette aver successo, dal momento che negli ultimissimi anni di Pompei egli si presentò candidato a duoviro. Lintonaco steso allingresso della casa e che aveva ricoperto liscrizione era stato quindi posto solo pochissimi anni prima delleruzione del Vesuvio del 79 d.C. che distrusse Pompei. I restauratori della Soprintendenza si sono messi al lavoro per consolidare i pezzi delliscrizione ed assicurare la conservazione delle lettere dipinte.
MARIO CARDONE
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