A cura della Redazione
Un manifesto del Comune di Pompei, a firma del sindaco Claudio D’Alessio e dei dirigenti dell’ufficio tecnico, Andrea Nunziata, e ufficio legale, Venanzio Vitiello, fa chiarezza sulla lunga lista di Enti che hanno responsabilità su manutenzione e sicurezza di via Ripuaria. E’ l’arteria stradale di collegamento tra il comprensorio vesuviano, stabiese e l’agro nocerino-sarnese, intensamente attraversata nei due sensi di marcia da automobili e mezzi pesanti. La precisazione è utile e necessaria, dal momento che la strada che costeggia il tratto terminale del fiume Sarno è stata, nell’ambito del territorio di Pompei, teatro del fatale incidente automobilistico che ha scaraventato nel fiume una giovane mamma e la figlia ventenne. Per chiarire le cause che hanno determinato la morte di Nunzia Cascone e Anna Ruggirello, la magistratura ha aperto un’indagine per omicidio colposo, emettendo due avvisi di garanzia. Il primo è a carico della persona che era al volante della vettura che si è scontrata con la Panda che portava a bordo le due vittime. Il secondo avviso di garanzia è stato notificato al responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Pompei, Andrea Nunziata, uno dei firmatari del manifesto. Ora D’Alessio e i suoi, per contrastare “speculazioni politiche”, hanno chiarito che il Comune mariano è proprietario della via Ruaparia fino al ciglio del marciapiede. Lo stesso marciapiede, e tutto quello che viene dopo, fino all’altra sponda del fiume, è di proprietà del Demanio dello Stato - amministrazione bonifiche. Il Genio Civile dello Stato è pertanto responsabile della manutenzione e sorveglianza degli argini. Intervengono successivamente altri tre Enti (Autorità del Bacino Regionale della Campania, Consorzio di Bonifica Integrale, Comprensorio del Sarno e l’Arcadis, Agenzia regionale di difesa del suolo). In particolare è proprio quest’ultima, subentrata nelle funzioni che fino a poco tempo fa sono state del commissario straordinario per il fiume Sarno, generale Iucci, che ha competenza riguardo alla manutenzione stradale ed alla chiusura dei varchi sul tratto pompeiano della via Ripuaria. Tutte precisazioni, quelle del manifesto, che chiariscono le responsabilità di diversi Enti sulla sicurezza della strada sotto osservazione, sempre se sarà necessario approfondire l’argomento nel corso del giudizio. In ogni caso, il tragico fatto di cronaca ha acceso i riflettori sull’immobilismo che regna riguardo alla sicurezza, alla manutenzione ed all’ambiente di un territorio di periferia oggettivamente al di sotto di ogni parametro di civiltà. E’ pur vero che nella confusione dei ruoli ognuno si sottrae al suo compito. Per quanto riguarda il Comune di Pompei, il fondo stradale della via Ripuaria, di cui ammette la proprietà, neanche ci pare essere in buone condizioni. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2