A cura della Redazione
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, Antonio Fiorentino, ha disposto l’archiviazione di un procedimento penale che ha interessato la dirigenza politica ed amministrativa di Pompei, oltre ad un dirigente, funzionari ed alcuni elementi del corpo dei vigili urbani. L’ordinanza di archiviazione, depositata presso la cancelleria del Tribunale il 9 settembre scorso, ha così motivato: “La richiesta del Pubblico ministero deve essere accolta perché la vicenda è stata ricostruita in maniera esaustiva e condivisibile, con riferimento alle imputazioni di calunnia e di lesioni”. In effetti il pm aveva precedentemente chiesto l’archiviazione di un esposto motivato dalle ragioni e conseguenze di una lite negli uffici di piazza Schettini. Alla stessa archiviazione era stata presentata opposizione da alcuni vigili urbani che avevano, nella loro motivazione, aperto un ampio scenario di contestazione sull’intera vicenda, basato sulla presunta irregolarità di alcuni avanzamenti di carriera nel corpo dei vigili urbani di Pompei. Dalle conclusioni prefigurate dal ricorso di due attori contro l’archiviazione, Fiorentino ha accolto la conclusione del Pubblico ministero riguardo alla mancanza di prove riferite all’intenzionalità nella condotta dell’Amministrazione comunale di Pompei sul concorso interno, a cui avrebbero partecipato tre dipendenti comunali trasferiti in un secondo momento nel corpo dei vigili urbani. Inoltre, la precedente sentenza (rispetto al procedimento penale) del TAR Campania del 22 novembre 2012 (che aveva in oggetto il ricorso contro la determina relativa al concorso interno) rafforza la validità della sentenza perché i giudici amministrativi, entrando nel merito della procedura adottata dal Comune, ne avevano riconosciuto la legittimità in quanto il trasferimento interno, dopo la selezione, sarebbe teso all’ottimizzazione della gestione delle risorse umane. Attività che sarebbe riconducibile all’autonomia organizzativa dell’Ente Comune. Alla fine arriva puntuale la dichiarazione del sindaco Claudio D’Alessio: “Abbiamo da sempre avuto fiducia nel lavoro della Magistratura che ha fatto chiarezza nella vicenda, confermando la legittimità del procedimento posto in essere dall’Amministrazione comunale”. MARIO CARDONE