A cura della Redazione
Nulla di fatto a Ponte Nuovo, la contrada periferica di Pompei che porta segni inconfondibili di criticità ambientali, mentre non arrivano risposte da parte dell’Amministrazione comunale. Senza scrupolo di fare torto a qualche personaggio di riguardo, siamo costretti a denunciare che per quanto riguarda un preciso territorio (Ponte Nuovo – Ponte Izzo – Ripuaria) siamo fermi all’anno zero. Tante le promesse finora fatte, ma tutte disattese riguardo i problemi del traffico, pericolo di tenuta dell’assetto stradale ed inquinamento causato dal fiume-cloaca che, verso la foce, straripa frequentemente negli orti adiacenti. Il suo humus un tempo è stato fertilizzante eccezionale, che ha reso famosa la qualità dei cavoli e dei carciofi. Attualmente è un composto di veleni ad alto potenziale che fa aumentare il numero e la varietà delle malattie. Si parte dai tumori per arrivare alle varie forme di allergie. La novità è quella delle malattie dismetaboliche allo studio del ceto scientifico. Ne deriva che territori come quello vesuviano-sarnese sono diventati riserve di "cavie umane" a disposizione del ceto scientifico che opera al servizio della cerchia mondiale di super ricchi, dove la vita ha tutto un altro valore. Sul piano della politica locale, niente di nuovo all’orizzonte. Gli equilibri sono gli stessi da anni, a parte qualche striscione sulla legalità “Ponte Nuovo deve rinascere”, hanno annunciato le associazioni che hanno ricevuto a titolo gratuito dal Comune le case, un tempo abitate dalla camorra locale. Il politico emergente in termini di consensi e di amicizie tra le famiglie residenti è Attilio Malafronte. E’ stato il primo eletto a Palazzo de Fusco nell’ultima tornata elettorale. Se si va sul ponte, all’incrocio di Pompei con Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, e si interpella la gente sui problemi locali, la risposta è “domandate ad Attilio". Ad Attilio Malafronte hanno fatto riferimento come persona che conosce e sistema i problemi del posto, come quando i cronisti hanno cercato di portare avanti l’inchiesta sul come e sul perché dello stato di degrado del “Ponte delle Figliole”, elemento architettonico di scuola vanvitelliana. Sull’argomento, il fedele alleato del sindaco ha dimostrato padronanza e conoscenza. “Sono stati fatti dai vigili urbani rilievi e sopralluoghi”. Ha riferito con decisione il consigliere Malafronte. E’ vero anche che tutto è rimasto fermo come prima. Il Ponte Nuovo (ricostruito nel dopoguerra) non è stato riparato, mente gli autocarri (come quello che nel corso di una manovra ne ha buttato a terra una parete) continuano a transitare sulla via Ripuaria, nonostante il divieto. Come si diceva, tutto è immobile. Gli equilibri sono sempre gli stessi. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2