A cura della Redazione
«Hanno messo una Ferrari in mano a persone che non hanno neanche la patente». La metafora è di Maurizio Cipriano, eletto consigliere comunale nella lista civica “Popolari per Pompei”, che ha contribuito alla seconda vittoria di Claudio D´Alessio alle elezioni comunali. Dopo tre anni di partecipazione disciplinata alle delibere di maggioranza, Cipriano si è dissociato per due volte, votando contro, durante un Consiglio comunale caratterizzato dalla forte contestazione da parte dei commercianti del centro di Pompei, che hanno interrotto i lavori per chiedere le dimissioni del primo cittadino, colpevole, a loro dire, di aver preso decisioni che vanno contro gli interessi della loro categoria. Da allora Cipriano ha rilasciato dichiarazioni inequivocabili sulla sua pagina Facebook, manifestando solidarietà alla categoria a cui appartiene. Bisogna notare che non è l’unico consigliere comunale-commerciante della maggioranza. Gli altri tre, diversamente da lui, si sono guardati bene dal dissociarsi. Sono rimasti compatti al fianco nella scelta urbanistico-fiscale della zona a traffico limitato, collegata ad una tassa d’ingresso per i bus che non sono diretti a cerimonie religiose. Ad onor del vero bisogna riconoscere a Cipriano che, fin dal suo insediamento in Consiglio comunale, ha portato avanti solo due idee per migliorare l’economia della sua città. E’ tornato più di una volta sull’argomento ed è rimasto fedele alle sue opinioni, sacrificando amicizie ed alleanze politiche. L’iniziativa del ticket bus, se realizzata come propone lui per equilibrare i flussi turistici, insieme all’altra proposta di trasformare il campo di calcio “Bellucci” in un parcheggio comunale, potrebbe, secondo la sua opinione, risolvere la crisi locale avvantaggiando una volta tanto la zona sud di Pompei, quella più distante dagli scavi archeologici, obbligando così i visitatori temporanei del sito ad attraversare tutta la città. Un’idea, la sua, che non ha avuto successo tra i colleghi di maggioranza. «Sarà stata distrazione - ha dichiarato - non voglio pensare che si tratti di malafede. Da parte mia sono obbligato a dissociarmi se voglio restare coerente con le mie opinioni. Non intendo uscire dalla maggioranza - aggiunge Cipriano - ma sulla politica che riguarda il commercio e l’economia turistica di Pompei rivendico la mia autonomia». Sta di fatto che nell’ultimo manifesto in cui il sindaco, insieme al suo staff di amministratori e la platea di consiglieri comunali di maggioranza, ha spiegato ai pompeiani che i commercianti del centro sono egoisti, ambiziosi (politicamente parlando), disinteressati rispetto alle periferie ed alle altre categorie sociali e manovrati da forze oscure, la firma nel consigliere Cipriano non figurava. MARIO CARDONE