A cura della Redazione
“In questi ultimi giorni abbiamo avuto prova, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, dell’incolmabile frattura generatasi tra il governo della città ed il tessuto sociale cittadino". Lo afferma il segretario del Pd di Pompei, Vincenzo Mazzetti, in riferimento alla protesta dei commercainti del centro, che chiedono all´Amministrazione di ritirare i provvedimenti della ztl e del pagamento del ticket ai bus turistici. Secondo gli esercenti, infatti, tali misure andrebbero ulteriormente a danneggiare un settore che già di per sé subisce gli effetti della crisi economica. "L’arroganza del sindaco - prosegue Mazzetti -, con il suo ingiustificabile ed incomprensibile atteggiamento di sfida, ha letteralmente esasperato gli animi ed alimentato un’enorme tensione sfociata in atteggiamenti che mai vorremmo assistere nella nostra città. L’occupazione dell’aula consiliare da parte degli imprenditori è l’epilogo di un mancato confronto, sereno e costruttivo, che il primo cittadino non ha garantito, né voluto. Sono certo che nessuno degli operatori ha trascorso la notte in aula consiliare per diletto o per impegnare il suo tempo libero. Al di là della sostanza delle richieste, tale forma di protesta merita rispetto e non può essere banalizzata e liquidata accusandola di strumentalizzazione politica. Una forma di protesta così forte - dichiara il segretario del Pd pompeiano - è un segnale di un malessere che un primo cittadino ha il dovere morale, prima ancora che politico, di ascoltare. Se un sindaco, incalzato dalle rivendicazioni, evita il confronto personale e si limita a rispondere ai suoi concittadini tramite notifiche dei messi comunali o comunicati consegnati da consiglieri comunali in veste di postini, ha perso il rapporto con la città e dovrebbe prenderne atto, invece continua a portare avanti la sua battaglia personale. Non può avere altra lettura, se non quella di mostrare i muscoli in segno di sfida, il riportare in calce alla missiva con le risposte ai commercianti le firme dei consiglieri comunali e di tutti gli assessori quando era sufficiente solo la sua”, conclude Mazzetti.