A cura della Redazione
Protestano i genitori ed i docenti della scuola primaria di Pompei. Questa mattina è stata organizzata una manifestazione contro il progetto comunale di ristrutturazione. Nel frattempo, i commercianti contestano la zona a traffico limitato con il pagamento del pedaggio per i bus turistici. Una sentenza Il Consiglio di Stato, un vero e proprio calcio dello stomaco, sancisce la mancanza dei presupposti legali per lesistenza del centro commerciale La Cartiera. La maggioranza si sfalda perché il consigliere comunale Cipriano ha votato due delibere insieme allopposizione, mentre i suoi colleghi di si fregavano le mani pensando al bottino costituito dellAssessorato ai Lavori pubblici che, a causa della defezione di Cipriano, dovrebbe cambiare casacca. E il periodo peggiore per il sindaco Claudio DAlessio (foto) nei suoi due mandati. Lpultimo dei quali volge ormai al al termine in un contesto politico che sinterroga (e trama) sulla sua non facile successione, piena di grane e di debiti, in un contesto di crisi generale in cui, a Pompei, tra un crollo e laltro, arriva ogni tanto un ministro o un commissario europeo a verificare che cosa è rimasto in piedi negli scavi archeologici. E solo in quelloccasione che i cittadini di Pompei hanno il piacere (si fa per dire) della presenza della dottoressa Teresa Elena Cinquantaquattro che, alle beghe pompeiane preferisce, a giusto titolo, i salotti napoletani. Resta ultimo protagonista di Pompei, non certamente perché ultimo, il neo arcivescovo Tommaso Caputo, alla cui messa domenicale si reca ogni domenica il sindaco DAlessio, sicuramente bisognoso di una benedizione speciale. Egli, riguardo alla contestazione degli addetti ai lavori alla sua iniziativa politica (ristrutturazione scolastica e ticket ztl) ha fatto capire, a più riprese, che è disponibile al confronto ma che, nello stesso tempo, non è intenzionato ad arretrare di un solo centimetro. Altra cosa è la sentenza sul centro commerciale La Cartiera, dove la gente si aspetta di leggere dai giornali la soluzione del problema. Invece tocca ai giuristi (magistrati ed avvocati) risolverlo, dal momento che lhanno creato, anche se per giustificati motivi. Un fatto è certo: non si può, da un momento allaltro, lasciare a casa centosessantacinque lavoratori sul lastrico. Tanto valeva lasciare, fin dallinizio, alla loro sorte i centocinauanta operai, quanti erano allinizio della vertenza contro la chiusura della storica fabbrica della carta. Con tutti questi problemi è normale che, a Pompei, lopposizione soffi sul fuoco ardente del dissenso e la città parli di scioglimento dellAmministrazione. Ma è altrettanto vero che sulla base dellenunciato del Consiglio di Stato si dovrebbero sanzionare quasi tutti gli organismi preposti alla tutela del territorio della provincia di Napoli. Ciò senza ricordare che la gestione della crisi industriale Cartiera è stata demandata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in subordine allAssessorato Industria della Regione Campania (allepoca retto da Andrea Cozzolino).
MARIO CARDONE