A cura della Redazione
Sono stati beccati ed ammoniti dai vigili ambientali e dai carabinieri due persone che, in questi ultimi giorni, hanno creato non pochi problemi nella periferia sud di Pompei (zone Ripuaria, Moregine, Pontenuovo). Un fenomeno che non è limitato al periodo estivo ma prosegue nel corso dell’inverno. Molti residenti di via Aldo Moro e dintorni hanno denunciato che anche nel corso della nottata si levano lunghe code di fumo, trasportate nelle abitazioni dalla brezza marina. Il fenomeno è frequente nell’area che va dal cavalcavia Antonio Morese fino alla spiaggia di Rovigliano in territorio di Torre Annunziata. Recentemente i carabinieri hanno ammonito un contadino nel quartiere di Moregine dove, a seguito di segnalazione d’incendio, hanno rinvenuto le ceneri ancora calde nel fondo di sua proprietà. Un agricoltore è stato richiamato all’ordine, il giorno dopo, dai volontari della guardia ambientale, dopo essere stato avvistato attizzare il fuoco, a poco distanza dal primo, alle erbacce insieme alla spazzatura giornaliera. L’alta frequenza dei roghi tossici risale alla cattiva abitudine che si è consolidata nell’area sud di Pompei, prevalentemente agricola, di incendiare le erbacce che infestano le colture al fine di scansare la fatica di depositarle per il ritiro come detta l’ordinanza del Comune. Capita frequentemente che sul cumulo delle erbacce viene riposta la busta della spazzatura che contiene plastica, gomma ed altro materiale tossico. A questo punto l’ignoranza persistente delle regole dettate dalla legge a salvaguardia della salute e dell’ambiente, deve essere duramente sanzionata perché i contadini che si ostinano ad accendere roghi incivili minacciano non solo la salute propria ma anche quella dei figli e di tutto il circondario. Ecco perché le forze dell’ordine sono intenzionate ad elevare pesanti multe alla persone che saranno beccate da ora in poi nell’atto di accendere roghi. Anche per questo (non solo per l’inquinamento del Sarno) l’area periferica a sud di Pompei annovera un alto tasso di malati di cancro. Altro caso (individuato e sanzionato più di una volta dalle forze di polizia) riguarda i sempre più frequenti roghi di materiale d’imballaggio e copertoni operati nell’area del mercato dei fiori. Per questo motivo più di una volta si è provveduto alla bonifica del fondo incustodito annesso alla palazzina che un tempo ha costituito la sede del quartier generale del clan camorristico dei Cesarano. Attualmente il fondo, dopo la confisca e l’assegnazione al Comune di Pompei, è in attesa di una sistemazione definitiva. MARIO CARDONE