A cura della Redazione
Durante le festività natalizie, i carabinieri di Pompei comandati dal maresciallo Tommaso Canino, hanno messo i sigilli a tre ville abusive, site in via Civita Giuliana, nella zona nord del perimetro esterno agli scavi archeologici di Pompei. Le strutture sequestrate erano di proprietà di cittadini pompeiani (due donne ed un uomo). Persone regolarmente denunciate alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Si tratta di tre ville all’americana formate da ambienti abitativi al piano terra contornati da giardino. I metri quadrati coperti sono all’incirca 200. Tutte e tre le ville sono arredate ed abusivamente abitate. Una delle tre è ancora in fase di rifinitura, per cui, unitamente al proprietario, sono stati denunciati alla magistratura i quattro operai che vi lavoravano dentro. La cosa che sorprende (non è il primo caso) è che le tre abitazioni sono state “scoperte” così in ritardo. Vale a dire alla fine dei lavori e dopo che le stesse sono state abitate. Ricordiamo che in ambito "zona rossa" (cioè soggetta ad eruzione del Vesuvio), le tre villette abusive, così come le tante altre abitazioni scoperte precedentemente, non possono usufruire del beneficio del condono. Si possono solo abbattere, secondo la legge attualmente in vigore. Eppure, nonostante la severità della norma, si continua ancora a costruire abusivamente. Come si spiega tutto questo? MARIO CARDONE