A cura della Redazione
Siamo alle solite. Mezzi di ritiro della spazzatura della ditta Igiene Urbana parcheggiati davanti al Comune di Pompei, ed assembramento rumoroso di dipendenti sui marciapiedi per protesta, contro la mancata corresponsione degli stipendi nei giorni precedenti. Ci sarà probabilmente il ritardo di una decina di giorni, rispetto alla data concordata in contratto, collegato alla mancata corresponsione del canone da parte del Comune mariano alla ditta appaltante il servizio di raccolta dei rifiuti. Il timore maggiore, espresso senza mezzi termini dalla forza lavoro, scesa in piazza questa mattina a manifestare, è legato alla possibilità di ritardi nel pagamento delle tredicesime, che potrebbe comprometterne un sereno Natale alle famiglia degli operai che fanno tutto l’anno un mestiere duro e difficile, che fa anche male alla salute. Non ricevere neanche il sacrosanto riconoscimento da parte del datore di lavoro di un sacrificio così gravoso esaspera gli animi, e spinge alla protesta più incondizionata. Stamane, i rappresentanti sindacali sono saliti al primo piano di Palazzo De Fusco per ricevere assicurazione dagli amministratori di Pompei su un sollecito pagamento del canone, anche se l’incontro ha fornito al sindaco Claudio D’Alessio ed all’assessore al comparto, Amato La Mura, la possibilità di chiarire per l’ennesima volta che la responsabilità del ritardo degli stipendi e (se dovesse capitare) delle tredicesime è tutta della ditta Igiene Urbana, perché ha firmato un capitolato d’appalto in cui è prevista la sua autonomia finanziaria per almeno tre canoni. Il che significa che la ditta appaltante non può accampare pretesti rispetto all’operato del Comune. Se non paga ai suoi dipendenti i sudati emolumenti che spettano loro, la colpa è sua (della ditta) per cui è cosa inutile spingere la gente a protestare sotto Palazzo De Fusco. MARIO CARDONE