A cura della Redazione
Fumata bianca per l’assegnazione del servizio di refezione scolastica a Pompei. La commissione comunale dovrebbe assegnarlo giovedì mattina sulla base dei risultati di una gara europea. Successivamente, pochi giorni dopo, dovrebbe cominciare il servizio mensa per i bambini delle scuole materne di Pompei. Il ritardo della sua partenza ha fatto scatenare non poche polemiche in città. Da un lato le famiglie hanno messo in piazza i loro disagi e si sono lamentate per il ritardo, in considerazione del fatto che le scuole sono aperte già da due mesi. La mancanza del servizio significa, per i genitori, con bambini al di sotto dei sei anni, doverli accompagnare e prelevare da scuola due volte al giorno, dal momento che le loro attività scolastiche finiscono alle ore 16,30. Ne deriva che se non è previsto, o meglio è in ritardo il servizio di mensa, le mamme o i papà devono riportare i bambini a casa all’ora di pranzo per poi riaccompagnarveli nel pomeriggio. Esigenza da cui deriva un forte sacrificio per i genitori che risiedono in periferia ed una grande penalizzazione per le famiglie in cui lavorano marito e moglie. In questo secondo caso, i genitori che non dispongono di nonni babysitter, sono costretti ad iscrivere i figli ad una scuola privata, con tutti gli svantaggi che ne derivano, sia economici che per quanto riguarda la loro educazione scolastica. D’altro canto l’Amministrazione comunale (nello specifico il dirigente del settore Venanzio Vitiello) si è difesa facendo notare che il ritardo del servizio di mensa è ascrivibile a complicazioni imprevedibili della gara d’appalto internazionale, e all’esigenza di concluderla in un contesto di massima trasparenza tenendo conto che c’è, nel caso specifico, la necessità di tutelare la salute dei bambini assicurando loro un pasto sano e nutriente per tutti i giorni dell’anno scolastico. Nel merito, il disguido che ha ritardato la conclusione della gara d’appalto è collegato all’obbligo di legge di valutare nel massimo rigore il contenuto di un’offerta “anomala”. Ora pare che il problema sia stato finalmente superato. Dovrebbero terminare presto, dunque, le lamentele dal momento che è stato assicurato che prima delle feste di Natale dovrebbe partire il servizio di refezione scolastica. Come per gli anni passati, l’Amministrazione comunale contribuisce alla metà del costo giornaliero del vitto offerto ai bambini della scuola materna. Il resto (una cifra intorno ai 40 euro mensili) ricade sulle famiglie. Inoltre, dato che il contratto per il servizio ha validità triennale, nei prossimi due anni la mensa scolastica comincerà dal primo giorno di scuola. MARIO CARDONE